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LO SPAREGGIO DI FIRENZE

La gioia di un esodo vincente Ma resta l’ombra dell’illecito

Una partita epica e memorabile, oppure una squallida messinscena. Dipende dalla versione a cui si vuole dar credito. Lo spareggio Vicenza-Piacenza disputato all’Artemio Franchi di Firenze il 16 giugno 1985 rappresenta comunque una pagina indelebile nella storia biancorossa. La giustizia sportiva, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto scandalo “Totonero-bis”, l’anno successivo la bollò come una partita combinata, pilotata dall’allora presidente biancorosso Dario Maraschin con il pagamento di una somma di denaro (40 milioni di lire) al difensore piacentino Gian Filippo Reali; l’indagine attribuì inoltre un ruolo nella definizione degli accordi (anche per alcuni altri incontri) all’allora ds del Vicenza Giancarlo Salvi e al capitano Franco Cerilli, che furono squalificati rispettivamente per tre e cinque anni. Ma se chiedete quale sia il ricordo di quel pomeriggio a uno qualsiasi dei tifosi vicentini che invasero la curva Fiesole, troverete l’essenza delle passioni di un cuore biancorosso: un esodo di massa per spingere la squadra a conquistare quella promozione sospirata da diversi anni; 120 minuti vissuti con il cuore in gola, tra momenti di esaltazione ed altri di grande sofferenza; e poi l’esplosione di una gioia immensa e incontenibile, sintetizzata nel sorriso limpido del “bocia” Roberto Baggio, presente al seguito della squadra con un ginocchio operato e portato sulle spalle ad esultare alzando le stampelle sotto la curva.

Volendolo considerare solo nei suoi aspetti di campo, lo spareggio vede le due squadre giungere alla sfida decisiva in condizioni opposte. 45 i punti in classifica per entrambe, al secondo posto dietro al Brescia (48); il Lane però ci arriva di rincorsa, con gli incroci degli ultimi due turni di campionato contro la Carrarese decisivi per consentire al Vicenza (vittorioso per 3-0 sui toscani all’ultima giornata) di rimanere agganciati agli emiliani (sconfitti a Carrara per 1-0 la settimana precedente e affiancati così dai berici). Tuttavia è proprio il Vicenza ad avvertire la pressione dei favori del pronostico: una squadra costruita per la promozione, dopo anni di tentativi sfumati, mentre il Piacenza neopromosso dalla C2 è già andato oltre ogni aspettativa. L’incontro si infiamma nella ripresa: traversa del Lane con Mazzeni; probabile rigore negato al Piacenza per atterramento di Mattiazzo su Serioli; eurogol da fuori area di Cerilli (63’), pareggio di testa dello stopper Carlo (77’). È 1-1 al 90’, si va ai supplementari. Già al 94’ Montani scende sulla sinistra, Reali esce inopinatamente in chiusura e lascia liberi davanti alla porta due biancorossi, tra cui Rondon che insacca. Due minuti dopo, in contropiede, la chiude sul 3-1 il libero Mascheroni. È di nuovo serie B, è di nuovo gioia, è festa grande del popolo biancorosso. E nessun illecito potrà mai macchiare la purezza di quelle emozioni.

Francesco Giutto