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IL VADEMECUM. Viaggio tra i codici nel variegato mondo delle vendite

Educato e paziente
Così deve essere
il commesso d’oro

Il commesso dell’anno non mette mai fretta ai suoi clienti.  ARCHIVIO
Il commesso dell’anno non mette mai fretta ai suoi clienti. ARCHIVIO
Il commesso dell’anno non mette mai fretta ai suoi clienti.  ARCHIVIO
Il commesso dell’anno non mette mai fretta ai suoi clienti. ARCHIVIO

Adesso che i riflettori sono tutti puntati sulla nuova sfida lanciata dal nostro Giornale e volta ad eleggere “I commessi dell’anno” di Vicenza e provincia, vale la pena andare a scoprire le caratteristiche di un bravo venditore o un’ottima venditrice. Innanzitutto vestire adeguatamente i panni del commesso non è semplice, così come non è da tutti essere talentuosi commercianti. Molti hanno un dono naturale, altre invece necessitano di pratica e consigli. Come comportarsi per concludere una buona vendita e far uscire dal negozio un cliente soddisfatto?

EDUCAZIONE E SORRISI. La prima regola è quella di essere gentili e pazienti. È importante che il cliente possa esplorare in autonomia la merce, che si guardi attorno senza essere subito “aggredito” con domande. Poi è buona educazione salutare con il sorriso, facendolo sentire il benvenuto e facendogli sapere che il personale è a completa disposizione. Di solito, infatti, i fruitori non amano essere seguiti passo passo ma preferiscono fare un giro orientativo per capire se in negozio possono trovare qualcosa di utile. Allo stesso modo non va messa fretta; trovato cosa acquistare, infatti, può essere che il cliente desideri visionare dell’altro. Stare sempre con il fiato sul collo, voler portare tutto in cassa e battere subito lo scontrino, mettersi a ripiegare velocemente i capi che guarda o sistemare la merce che tocca, sono gesti che sembra invitino a lasciare presto il negozio.

PROPOSITIVITÀ. Un esempio su tutti: se una persona ha appena acquistato una camicia, vale la pena fargli vedere un pantalone da abbinare. Allo stesso modo, se un cliente guarda un paio di orecchini, potrebbe essere interessato anche alla collana o al bracciale. È capitato a tutti di entrare in un negozio pensando di comprare una cosa specifica e poi, grazie alla bravura del commesso che ci ha seguito e coccolato, di uscire con un oggetto diverso dall’idea iniziale.

CONOSCENZA DEL SETTORE. È anche doveroso ricordare che non bastano educazione e buona volontà a fare un commesso di livello; pesa anche la capacità di comunicare con il pubblico, unita a pazienza e propensione alla psicologia. Infine è necessario conoscere a fondo il prodotto che si vende, aggiornarsi sul mercato e le regole del commercio. Insomma, non pensare mai di “essere arrivati”. Anche solo capire la tipologia di persona con cui si andrà a interagire, infatti, può fare la differenza in una vendita. Un buon commesso o una commessa perspicace sarà in grado di riconoscere il cliente che sa con sicurezza cosa cerca o quello che invece ama affidarsi completamente. Fare il venditore, dunque, non è un semplice lavoro, ma una vera e propria arte che si può affinare con la pratica a contatto con le persone.

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Sara Marangon