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METEO

A Vicenza l'anno più caldo. Sfiorati i 16 gradi di media

Rispetto al 2022 che già aveva fatto segnare un record le stazioni meteo hanno rilevato un aumento della temperatura. Nel corso dei 12 mesi piogge molto irregolari. Il 60% è caduto in appena 18 giorni
Il 2023 è stato in assoluto l’anno con le temperature medie più alte
Il 2023 è stato in assoluto l’anno con le temperature medie più alte
Il 2023 è stato in assoluto l’anno con le temperature medie più alte
Il 2023 è stato in assoluto l’anno con le temperature medie più alte

In attesa di un nuovo peggioramento del tempo che tra venerdì e sabato dispenserà piogge abbondanti su tutto il nord Italia - con un bel carico di neve anche sul Vicentino oltre i 1.400 metri - per il meteo è tempo di bilanci. Il 2023 ha portato con sé diversi primati. Il primo sta nella temperatura media annua, la più alta mai calcolata: 15,9 gradi. Mai un anno era stato tanto caldo da quando esistono rilevazioni regolari. Il 2023 ha battuto di poco il 2022, l’anno record precedente.

Sono più o meno due gradi oltre i valori statistici degli ultimi vent’anni, quindi lontano da quegli 1,5 gradi di scostamento massimo dalla media storica che anche l’ultima conferenza sul clima di Dubai considera fondamentale mantenere. Tanti i motivi che hanno fatto salire la febbre l’anno scorso. E tanta anomalia ruota ancora una volta attorno alla presenza ingombrante di un anticiclone dalle radici subtropicali. 

Il 2023 è per altro in buona compagnia

Ben 13 degli anni più caldi degli ultimi cento si concentrano fra il 2000 e il 2023. In un anno tanto caldo va rilevata la forte siccità della prima parte della primavera, al pari di quella che nell’estate del 2022 aveva prosciugato molti corsi d’acqua. E sono ormai sparite sia la nebbia che la neve in pianura. 

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Le quattro stagioni

L’anno era iniziato con un gennaio più simile a novembre, tanto da risultare il secondo più caldo degli ultimi cinquant’anni dopo quello del 2008. Febbraio ha portato invece un po’ d’inverno nella prima metà con qualche notte realmente fredda (fino a -7 gradi nelle zone di campagna e -15 gradi ad Asiago), ma nella seconda metà la primavera già bussava alla porta, affermandosi poi già a marzo, mese per altro molto arido come buona parte di aprile. A maggio, mese quasi per interno molto fresco, tornava finalmente la pioggia. Anche giugno partiva in sordina per lasciare spazio all’estate nella terza decade.

Nella stagione calda, più che un luglio caldo ma non eccezionale (circa 1 grado oltre la media), ha fatto notizia la terza decade di agosto, quando in cinque giornate consecutive la temperatura massima ha superato i 36 gradi con un picco stagionale di quasi 38 gradi. L’estate non mollava la presa nemmeno a settembre: a metà mese il termometro raggiungeva ancora i 30 gradi. Caldo eccezionale anche in ottobre, il più caldo di sempre con una media di 4,2 gradi oltre il normale. Novembre ha poi aggiustato il tiro dell’autunno per passare a un dicembre straordinariamente mite.

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Le precipitazioni

Il 2023 ha visto cadere piogge molto irregolari. Vicenza città ha ricevuto poco più di mille millimetri d’acqua contro gli 880 della media (un millimetro equivale a un litro d’acqua per metro quadro). Il 60% delle piogge è caduto però in appena 18 giorni. A sud dei Berici, al contrario, l’acqua caduta non supera i 700 millimetri: qui i temporali estivi sono stati molto meno incisivi. Spicca poi la pesante siccità verificatasi tra la fine dell’inverno e la primavera, con febbraio completamente secco: alla metà di aprile le piogge accumulate non superavano i 100 millimetri. Poveri di pioggia sono stati anche i mesi di marzo, settembre e dicembre, tutti con precipitazioni inferiori alla media di almeno il 60%.

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Gli eventi meteo estremi

Pochi gli eventi meteo e le situazioni da ricordare. Alla storica siccità della prima parte dell’anno fanno da contraltare i nubifragi e le grandinate, in particolare quelle del 19 luglio particolarmente devastanti sull’est della provincia, soprattutto sul Bassanese. Graziata quasi per intero Vicenza. 
Da rilevare, alla fine di ottobre, la piena del Bacchiglione; notevole ma non così preoccupante, e l’insolito tepore dicembrino con due giornate a 18 gradi per effetto del vento di Foehn sulla pedemontana. Segno inequivocabile di un clima che sta cambiando molto più in fretta di quanto si possa immaginare. 

 

Alessandro Azzoni