Un grande anticiclone sta per impossessarsi dell’Europa occidentale e centrale con effetti che dureranno almeno per tutta la prossima settimana. Solo mercoledì 13 un debole fronte perturbato riuscirà a fare breccia nel muro dell’alta pressione apportando qualche pioviggine. Prende corpo quinti, anche quest’anno, quella figura meteorologica ingombrante e nefasta che oltre a privare le montagne di neve - prezioso deposito d’acqua per l’estate - negherà alla Valpadana sia la pioggia che vento, facendo quindi peggiorare la qualità dell’aria.
Alta pressione in cattedra
L’anticiclone «ammazza inverno» è una grande bolla di tempo mite, stabile e soleggiato che come una barriera tenderà a respingere ogni assalto perturbato di stampo atlantico ma anche artico.
In pianura l’arrivo dell’alta pressione sarà mascherato dalle nebbie; probabile quindi già domani il fenomeno dell’inversione termica. L’aria calda e leggera dell’anticiclone andrà a posizionarsi per lo più oltre gli 800 metri di quota. Qui tra oggi e domani il cielo sarà quindi soleggiato, con temperature diurne attorno ai 10 gradi. In pianura già dalla prossima serata sarà possibile il ritorno della nebbia, favorita dal calo termico serale e dal suolo molto umido. Nebbia che in caso di persistenza anche di giorno potrebbe contenere le temperature massime entro i 5-6 gradi.
Settimana tra sole e nebbia. Temperature nella norma
Le prime schiarite, dopo il debole passaggio perturbato della notte, sono già in atto. La domenica sarà quindi discretamente soleggiata e con temperature massime sugli 8-9 gradi. Tempo analogo domani e dopodomani, con prevalenza di sole al netto della nebbia molto probabile nella notte e nel primo mattino. Temperature stabili o in leggero aumento nelle massime, vicine ai 10 gradi in città. Tempo mite e soleggiato in montagna.
Mercoledì il cielo sarà invece coperto con possibili, deboli piogge nel corso della giornata. Di nuovo stabile il tempo da giovedì, in attesa di un raffreddamento che sabato farà scendere di alcuni gradi le temperature. Pioggia e neve in quantità, però, non sono al momento in vista.
Nel recente passato Natale mai freddo e nevoso
Negli ultimi anni le feste natalizie non sono state quasi mai all'insegna del freddo intendo o della neve. Tanto meno quelle dell’anno scorso, quando il giorno di Natale trascorse all’insegna del cielo grigio e temperature di 10/11 gradi nelle ore diurne. Più freddo e piovoso (5 gradi) il Natale del 2021.
Il Natale più freddo fu quello del 2018, gelido e nebbioso, con una massima che a Vicenza fu di appena 2 gradi. Ancora più freddo era stato il giorno di Santo Stefano. L’ultimo Natale con la neve in città risale all’anno 2000: dalla sera del 23 e fino alla mattinata successiva caddero sulla città fra 6 e 7 centimetri di neve. Prima di allora la neve nel giorno di Natale risaliva al 1963 (13 centimetri caduti in poche ore). Il Natale più gelido del dopoguerra fu quello del 1956: minima di -8° e massima di -4°.
Particolarmente gelido era stato anche il Natale del 1999, caratterizzato dal fenomeno del gelicidio: in tutta la provincia cadde pioggia suolo ghiacciato con temperatura di 1-2 gradi sotto lo zero.