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Viva Facebook, ilcandidato è virtuale

LA POLITICA E I NUOVI MEDIA. La corsa elettorale viaggia anche su internet. Sonosempre più numerosi i politici che si organizzano con messaggi online e immagini su YouTube


 Su internet viaggia la campagna elettorale di molti candidati che usano la rete come una comunit&#224; dove lanciare i propri messaggi
Su internet viaggia la campagna elettorale di molti candidati che usano la rete come una comunit&#224; dove lanciare i propri messaggi

 Su internet viaggia la campagna elettorale di molti candidati che usano la rete come una comunit&#224; dove lanciare i propri messaggi
Su internet viaggia la campagna elettorale di molti candidati che usano la rete come una comunit&#224; dove lanciare i propri messaggi

Spiegare a nonna Rosa che vive a Zanè cos'è la Community non è certo facile, se poi si passa a termini come Facebook, YouTube o blog, l'impresa è disperata.
Eppure sempre più candidati sindaci si avventurano su internet a caccia di voti e amici, abbandonando seppur lentamente, l'idea che la propaganda si fa solo con volantini e "santini" dove segnare le preferenze. Accade soprattutto nei comuni più grandi, ma non c'è addetto stampa o portavoce che non consigli al suo candidato di mettere la faccia anche sul web.


Il fenomeno Facebook ad esempio investe direttamente i politici che fanno a gara a quante "amicizie" riescono ad attrarre on-line. La tendenza sempre più diffusa è quella di spedire inviti, messaggi, news letter via e-mail con un duplice vantaggio: la comunicazione arriva in tempi brevissimi e il costo è esiguo, un dato non indifferente per tutti quei candidati impegnati a convincere la gente a votare avendo a disposizione un budget ridotto per la campagna elettorale.
Così nei comitati elettorali si fa largo la nuova missione, quasi si trattasse di un'agenzia di telemarketing: acquisire indirizzi mail e numeri di cellulari, archivio utilissimo per veicolare messaggi e richiami al voto.


Sia chiaro, la strategia arriva dagli Stati Uniti, il buon Obama nella sua campagna elettorale iniziata un anno prima del voto, aveva deciso di fare le cose in grande assoldando nel suo staff, tra gli altri, uno dei fondatori di Facebook e una regista della Cnn, oltre che un patito di sms. Pezzi da novanta, ma del resto quella era la campagna elettorale del presidente degli Stati Uniti, basata però su un concetto chiaro: per diventare il capo della Casa Bianca, o alle spalle ci sono i poteri forti o c'è internet con cui puoi metterti in contatto con milioni di elettori. Ed è andata come tutti sappiamo.

In scala ridotta, ridottissima, accade qualcosa di simile anche da noi. Basta andare su Youtube e digitare il nome dei maggiori candidati sindaci per vederli zompare in stile presidenziale o in stile simpatia. Regole che valgono sia nel centrosinistra che nel centrodestra dove la competizione è già iniziata, molto prima delle affissioni murali di manifesti 70x100.
Intanto su Facebook scorre l'agguerrita sfida delle "amicizie", si fa a gara per chi conquista più simpatizzanti, stando però attenti a chi entra nella home-page personalizzata. Le bacheche virtuali sono off-limits per gli avversari politici, anche se catalogare amici di destra, centro o sinistra sarebbe un errore. L'amicizia è un sentimento che esula dalla politica.

O almeno dovrebbe, visto che in queste settimane che anticipano il voto quel che conta per i candidati internauti sono i contatti, microcosmi nel mare del voto, ma fondamentali nelle piazze dove a decidere l'esito della sfida possono essere pochi elettori.
Dunque la domanda è: meglio la passione e la fatica dello stare al gazebo con i volantini in mano, o la propaganda utilizzando monitor e mouse? Stando a quello che si vede in giro i candidati hanno già scelto. Siccome il voto di nonna Rosa è utilissimo un bel manifesto col Sorriso Durban's ci vuole.

Eugenio Marzotto

Eugenio Marzotto

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