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Rosà

Allenatrice trovata morta a 61 anni: fu la prima coach di Paola Egonu

Lutto nel mondo del volley vicentino e padovano per la scomparsa di Fabiola Bellù, attualmente allenatrice dell'Asd Volley Rosà.
Fabiola Bellù con Paola Egonu (Foto Il Mattino di Padova)
Fabiola Bellù con Paola Egonu (Foto Il Mattino di Padova)
Fabiola Bellù con Paola Egonu (Foto Il Mattino di Padova)
Fabiola Bellù con Paola Egonu (Foto Il Mattino di Padova)

Lutto nel mondo del volley vicentino e padovano. È morta Fabiola Bellù, 61 anni, allenatrice dell'Asd Volley Rosà. A trovarla priva di vita nella sua abitazione di Mottinello, frazione divisa tra i comuni di Galliera Veneta (Padova) e Rossano, è stato ieri mattina (mercoledì 1 febbraio) il marito Adriano Turcato. All'origine del decesso, con ogni probabilità, un arresto cardiaco. 

Da allenatrice scoprì Paola Egonu

Una vita spesa sui campi di pallavolo, prima come giocatrice e poi come allenatrice. E sotto la sua guida mosse i primi passi Paola Egonu, la campionessa azzurra nata a Cittadella, oggi in Turchia dopo aver vinto tutto con la maglia della Imoco Conegliano. Fu lei, per prima, ad intuirne le potenzialità, nel 2010, quando una allora dodicenne Egonu iniziava a mettersi in mostra con il Team Volley di Galliera. A tal proposito il figlio Andrea, come riporta Il Mattino di Padova, ricorda un aneddoto del 2018: «Paola Egonu giocava a Novara e doveva fare la finale di Supercoppa italiana al Palaverde di Treviso. Portai mia madre, era il prepartita, Paola si stava preparando e c'era una trentina di persone che la chiamava. Ma l'unica a cui ha dato retta è stata mamma: quando ha sentito la sua voce, si è voltata, aveva gli occhi che brillavano».

 

Il ritorno come coach a Rosà

Fabiola Bellù ha allenato anche a Rossano e a Godego. A settembre, dopo un anno di stop per un intervento al ginocchio, aveva ripreso a seguire la Seconda Divisione del Rosà, «perché la pallavolo era la sua vita». La famiglia ha chiesto di procedere con l'autopsia per chiarire le cause del decesso perché, come ha spiegato il figlio Andrea, «mamma stava bene, era attenta alla sua salute»

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