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Il concerto

Sangiovanni fa cantare Asiago e invita i fan a salire sul palco

Sangiovanni sul palco di Asiago Live
Sangiovanni sul palco di Asiago Live
Sangiovanni sul palco di Asiago Live
Sangiovanni sul palco di Asiago Live

Giocare in casa è sempre un vantaggio. Vale nello sport come nella musica. Per conferma, basta chiedere a chi era presente al concerto di Sangiovanni, nome d'arte di Giovanni Pietro Damian, diciannovenne cantante di Grumolo delle Abbadesse, vera e propria rivelazione della scena musicale pop italiana, andato in scena domenica sera ad Asiago, per il primo appuntamento della rassegna Asiago Live, targata Due Punti Eventi. In una piazza Carli gremita, “Sangio” ha dato spettacolo, facendo cantare e ballare i suoi giovanissimi fan e anche i rispettivi genitori. I minacciosi nuvoloni grigi che per tutta la serata hanno messo in dubbio il concerto, alla fine si sono rivelati inoffensivi. La piazza si è riempita in fretta e, un'ora prima dell'evento, erano già centinaia gli spettatori accalcati alla ricerca del posto migliore vicino al palco.

Come detto, la musica dell'ex allievo della scuola di Amici fa breccia nel cuore dei giovanissimi, per questo il pubblico era formato prevalentemente da bambini, ragazzini e adolescenti, molti dei quali muniti di magliette e bandane dalle tonalità rosa confetto e lilla, con in bella vista il nome del loro idolo musicale. L'attesa per i piccoli spettatori è frenetica, tra cori inneggianti e cartelloni con dediche cariche d'affetto. A scaldare il pubblico, alle 21 spaccate, ci pensa Paulo, cantante pop classe 2002, che strappa i primi applausi della serata e anticipa l'entrata in scena del beniamino di casa, che si presenta sul palco poco dopo le 21.30. Pantaloncini gialli, camicia rosa, calzini corti bianchi e cappellino ben calato in testa, il ragazzo di Grumolo delle Abbadesse esordisce con un «Ciao Asiago» che fa alzare subito i decibel della piazza, aprendo il live con il brano “Che gente siamo”, seguito da “Perderci (forti)”, entrambi presenti nell'album d'esordio “Cadere volare”.

 

 

«Siamo stati fortunati, alla fine non ha piovuto - il primo commento dell’artista -. Era destino. Vorrei che vi godeste questa serata, dopo due anni senza musica». Sangiovanni chiama e il pubblico risponde: i ragazzini cantano a squarciagola i ritornelli delle canzoni, soprattutto delle hit “Scossa”, “Duedinotte” e in particolar modo “Lady”. L'artista pesca a piene mani dal suo giovane repertorio, cantando “Sigarette alla menta”, “Tutta la notte” e “Raggi gamma”, seguite da “Titanic”, “Parolacce” e “Cortocircuito”. Rispetto al live (uno dei suoi primi concerti) andato in scena in piazza dei Signori un anno fa, Sangio appare decisamente meno rigido e più a suo agio sul palco, interagendo più volte con il pubblico.

La seconda parte della serata continua con “Hype”, “Amica mia” e “Cadere volare”, prima di “Perso nel buio”, con il cantante che chiede un applauso per l'amica e collega vicentina Madame, coautrice del brano. La simbiosi con il pubblico è sempre più stretta durante “Non +”, quando Sangiovanni abbraccia due fan posizionate in prima fila, commentando il loro cartellone: «Sono contento che la mia musica possa unire le persone. Lo scopo è quello».
Il finale della serata è dedicato a “Guccy Bag”, la «prima canzone che ho scritto», “Cielo dammi la luna”, con tanto di effetto “cielo stellato” creato dal pubblico con le torce dei cellulari, e “Voglia”, cantata con l'amico Paulo.

 

 

Le ultime due canzoni, tra le sue hit di maggior successo, la giovane star della musica le ha eseguite a strettissimo contatto con i fan: in occasione di “Farfalle”, Sangio ha invitato quattro scatenati ragazzi a salire sul palco, prima del gran finale con il tormentone “Malibù”, eseguita dall'artista vicentino attaccato alla transenna del palco, e cantata a memoria da tutta piazza Carli. 

 

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Marco Marini

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