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La recensione

«Sick of Myself», la notorietà non ha prezzo

Kristine Kujath Thorp, protagonista del film
Kristine Kujath Thorp, protagonista del film
Kristine Kujath Thorp, protagonista del film
Kristine Kujath Thorp, protagonista del film

«Sick of Myself» segna l’esordio dietro la macchina da presa del norvegese Kristoffer Borgli, montatore, sceneggiatore e regista, un esordio dopo il quale è emigrato a Hollywood per dirigere Nicolas Cage in «Dream Scenario» (in sala da domani). Non manca certo di originalità e di acutezza questo cineasta trentottenne nel cogliere al volo e rappresentare vizi privati e pubblici, tipici di una società malata marcia di narcisismo mediatico, fin dentro gli apparati culturali, artistici ed editoriali. Ed è decisamente fuori dagli schemi consueti «Sick of Myself», che si può definire commedia solo precisando che si tratta di una commedia percorsa da un umorismo nero, non privo di tratti orripilanti, diverso dal classico humour noir, nel suo essere compresso e raffreddato in un pervasivo understatement nordico. Povero Erostrato di Efeso, che nel 356 a.C. incendiò il tempio di Artemide allo scopo di rendersi in qualche modo famoso: non aveva a sua disposizione i social! A differenza della giovane Signe (favolosa l’interprete Kristine Kujat Thorp), cameriera in un bar di Oslo e compagna di un artista che ruba poltrone per decontestualizzarle e renderle materia per le sue installazioni. Lui è famoso, lei no, e in società deve inventarsi ogni espediente per catturare l’attenzione. Fino al momento in cui scopre di essere interessante agli occhi degli altri con il viso e la camicetta sporche del sangue di una donna che ha soccorso; o quando sta male durante una cena dopo aver assaggiato di nascosto una pietanza contenente noci alle quali lei è allergica. Il dado è tratto. Signe si procura tramite un conoscente esperto dei bassifondi di internet un medicinale russo, vietato e fuori commercio, e lo assume regolarmente. Da nullità a regina dell’autolesionismo via social. La notorietà è servita. 

Fausto Bona

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