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«La Destra torna in aula dopo 5 anni di esilio La Lega? Siamo simili»

FRANCESCO STORACE
Francesco Storace, leader de La Destra. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Francesco Storace, leader de La Destra. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Francesco Storace, leader de La Destra. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Francesco Storace, leader de La Destra. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Francesco Storace è carico: «Ho appena ricevuto un sms da mia moglie», esordisce al telefono il leader de La Destra. E legge: «C'è grande fiducia, aria di cambiamento...».
Bisogna vedere da che parte tira quell'aria...
Dalla parte de La Destra. A Roma c'è grande fermento...
Ma qui in Veneto è più dura per voi. Riuscirete ad eleggere un parlamentare?
Non c'è dubbio, ne faremo una quindicina in Italia, uno anche in Veneto. Lì abbiamo un acquisto eccellente.
Alberto Filippi.
Sì, lo avrete come deputato per altri cinque anni.
Filippi, ex leghista espulso dal Carroccio, ritiene coerente il proprio percorso politico. E lei, da leader della Destra nazionalista, è dello stesso avviso?
Se si legge bene il nostro programma, si vede che presidenzialismo e territorio, quindi federalismo, si coniugano. Non provo alcun disagio nell'essere in coalizione con una Lega che parla di nord e non parla più di padania.
Loro dicono “prima il nord”, voi nel programma scrivete “prima gli italiani”: s'incastra anche questo?
Noi non siamo “nordofobi”, diciamo “prima gli italiani” rispetto agli stranieri, nella sanità, ad esempio. E di sanità ha parlato anche Berlusconi, a Roma, dicendo che è un errore tagliare la spesa in quel settore.
Vuol dire che è aumentata la sensibilità sociale nella coalizione e questo grazie a noi. Ve lo immaginavate Berlusconi a dire queste cose un anno fa?
A proposito di coalizione, a destra vi contendete i voti con Fratelli d'Italia. Preoccupati di possibili emorragie?
No, Fratelli d'Italia ha fatto una scelta coraggiosa, ma l'errore di restare ancorati al Partito popolare europeo, che non mi sembra una forza di destra come la intendo io.
Voi parlate di lotta al signoraggio e all'Europa delle banche, a questa Europa che è stata costruita anche dal Ppe. Ma a quel gruppo aderisce anche il perno dell'alleanza, il Pdl...
La nostra posizione critica, nel centrodestra, non è isolata: ci sono similitudini con la Lega, ad esempio, che spinge come noi per un'Europa dei popoli e non della moneta. Nell'alleanza ci sono più anime, va bene così.
Sua moglie sente aria di cambiamento. E se quella spingesse il movimento di Grillo? Lo temete?
Intanto noi torneremo in Parlamento dopo 5 anni. Quanto a Grillo, deve essere temuto da chi ruba, da chi imbroglia, non da noi; e deve essere temuto anche da qualche cittadino per bene che s'illude che votandolo migliorino le cose. Il voto a Grillo è legittimo ma non costruisce nulla per l'Italia.
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