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Garanzia Giovani: in 3 mesi 2.800 adesioni all'iniziativa contro la disoccupazione

Nei primi tre mesi dell’anno sono circa 2.800 i giovani che hanno aderito in Veneto a Garanzia Giovani, l’iniziativa contro la disoccupazione giovanile riservata ai giovani fino ai 29 anni di età che non studiano e non lavorano (definiti Neet). Secondo i dati del monitoraggio a cura di Regione del Veneto e Veneto Lavoro, al 31 marzo 2021 le adesioni complessive hanno raggiunto quota 167.444.

«La Regione del Veneto investe in favore dei giovani in strumenti e risorse: lo riteniamo prioritario, affinché non restino fuori dal mercato del lavoro, ma anche perché pensiamo che sia un modo efficace per rigenerare l’economia - afferma l’Assessore regionale al Lavoro e alla
Formazione Elena Donazzan - anche per questo, in questa fase di transizione tra i fondi della programmazione 2014-20 e 2021-27, abbiamo chiesto non venga interrotta la felice esperienza di Garanzia Giovani».

La maggior parte dei giovani iscritti è di cittadinanza italiana, risiede in Veneto, di un’età compresa tra i 20 e i 24 anni e ha un diploma di scuola superiore. Omogenea la distribuzione tra maschi e femmine.

Le adesioni effettive sono 111.319, al netto degli annullamenti dovuti prevalentemente alla mancata conferma dell’adesione presso il Centro per l’impiego o lo Youth Corner abilitato entro i termini previsti dal programma, e i patti di servizio stipulati circa 110.000. Con una percentuale vicina al 99% il Veneto si conferma tra le migliori regioni in Italia per efficacia nella
presa in carico, a fronte di una media nazionale del 79,9%. I Patti di servizio ancora attivi al 31 marzo 2021 sono 25.500. I giovani che hanno avuto almeno un’occasione di lavoro dopo l’adesione sono 102.000, la maggior parte dei quali risulta tuttora occupata. L’ingresso nel mondo del lavoro avviene normalmente con un contratto di apprendistato o a tempo determinato, con una percentuale di stabilizzazione crescente con il passare degli anni. Gli occupati si concentrano prevalentemente nei settori del turismo, dell’industria metalmeccanica e del commercio, e nelle province di Vicenza, Padova e Treviso. 

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