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Il ricordo vicentino

Del Vecchio: «A fianco di Rossi e Marzotto. Dalla provincia fino al mondo»

Leonardo Del Vecchio con Vittorio Mincato al Cuoa di Altavilla nel 2012
Leonardo Del Vecchio con Vittorio Mincato al Cuoa di Altavilla nel 2012
Leonardo Del Vecchio con Vittorio Mincato al Cuoa di Altavilla nel 2012
Leonardo Del Vecchio con Vittorio Mincato al Cuoa di Altavilla nel 2012

Uno dei più grandi imprenditori italiani, uno dei più riservati, il secondo uomo più ricco d'Italia, il più importante azionista di Mediobanca e uno dei primi di Generali. Sono tanti i "più" di Leonardo Del Vecchio. Le sfide da "numero uno" sono state la regola della sua vita, nel fare impresa così come nella propria crescita personale, confermata dalle tre lauree e i due master honoris causa. Uno di questi ultimi, in business administration, gli era stato conferito dieci anni fa a Vicenza dal Cuoa. «Uno comincia a lavorare e spera ogni giorno di fare sempre meglio di quello precedente - aveva detto in quell'occasione alla platea di imprenditori -. Quando si inizia bisogna sapere dove si vuole andare. Quando ho visto che ero bravo a fare gli occhiali e il prezzo era competitivo, ho deciso di andare da solo a produrli e venderli».

 

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Dalla Vecchia. «Ispirazione per i giovani». «Leonardo Del Vecchio è stato degno erede e continuatore della più prestigiosa tradizione industriale veneta, una personalità degna di essere affiancata ai nomi di Rossi e Marzotto - dice Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza -. Ha rappresentato l'eccellenza italiana nel mondo non solo per l'eccezionale capacità produttiva, ma soprattutto per uno spirito innovativo che non è venuto mai meno e che lo ha sempre portato ad alzare l'asticella della qualità. E i risultati sono sotto gli occhi di tutto il mondo. Stiamo parlando di uno dei più grandi innovatori nella manifattura a cui spero che le giovani generazioni possano ispirarsi anche perché, come tutti i "grandi", ha dimostrato uno straordinario attaccamento al territorio e alle persone che con lui hanno fatto imprese davvero fuori dal comune».

Mincato: «Entusiasmo fino alla fine». A portare Del Vecchio a Vicenza, nel 2012 per il Master honoris causa, fu Vittorio Mincato, allora presidente della business school di Altavilla. «In quella veste fu uno dei personaggi che ritenni di invitare, perché lo meritava, ma non avevo avuto occasioni precedenti di conoscerlo - ricorda Mincato . È stato uno dei personaggi più significativi della nostra imprenditoria, la carriera che ha fatto dalla provincia al mondo è veramente encomiabile. Proprio di recente, vedendo le sue imprese finanziarie, ho pensato al fatto che avesse ancora voglia di fare così tante cose a 87 anni. Le persone come lui vivono la vita con grande entusiasmo anche quando si capisce che si è arrivati verso la fine, non pensano mai che quella fine possa arrivare. Aveva un impero suo da gestire e l'ha fatto fino all'ultimo momento».

 

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Zaia: »Il Veneto gli deve molto». Un impero costruito passo dopo passo con la forza e la determinazione di un autentico self-made-man, come sottolinea il presidente del Veneto Luca Zaia. «Solo i pessimisti non fanno fortuna, Del Vecchio è stato la dimostrazione vivente di questo modo di dire. Un uomo che con la sua determinazione e la sua visione del lavoro, dal nulla si è attestato nella classifica degli imprenditori di maggior successo in tutto il mondo - commenta il governatore -. Desidero ricordarlo come uno degli artefici della riscossa della nostra terra, in particolare del riscatto economico delle nostre montagne. Il Veneto gli deve molto. È stato un imprenditore che ha guardato ben oltre i propri sogni. Sono numerosissime le persone delle nostre valli dolomitiche che grazie a lui hanno trovato un lavoro segnando la via del benessere per intere famiglie. Se il Veneto è oggi la grande realtà produttiva ed economica che intendiamo mantenere e accrescere è grazie a figure come Del Vecchio che hanno creduto nel nostro lavoro e nella nostra gente».

Stefano Tomasoni

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