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L’AVVOCATO
DI FOGAZZARO

Giovanni Azzolin con la sua ultima pubblicazione. FOTO STELLA
Giovanni Azzolin con la sua ultima pubblicazione. FOTO STELLA
Giovanni Azzolin con la sua ultima pubblicazione. FOTO STELLA
Giovanni Azzolin con la sua ultima pubblicazione. FOTO STELLA

A prima vista, la vicenda ricostruita nell’ultima fatica letteraria di Giovanni Azzolin, che ha alle spalle una ventennale esperienza di studi e di ricerche sull’intransigenza cattolica, sembra non abbia nulla da dire al mondo odierno. Ma con il saggio, fresco di stampa e pubblicato nella collana “Il Cannocchiale dello storico”, dal titolo “Fogazzaro e i gesuiti”, un dialogo problematico intorno a “Il Santo”, l’autore pone il famoso romanzo, pubblicato nel 1905 e condannato dalla Santa Sede all’Indice dei libri proibiti, come il manifesto del modernismo e una anticipazione del Concilio Vaticano II.

E lo fa dopo aver contestualizzato il romanziere e la sua opera, e dopo aver preso in esame gli articoli apparsi sulla “Civiltà Cattolica”, la rivista dei gesuiti, relativi al romanzo “Il Santo” di Antonio Fogazzaro.

Se ne parlerà domani alle 20.30 all’auditorium Fonato di Thiene in via Carlo Del Prete: il prof. Azzolin, capace di suscitare una simpatia immediata grazie al suo sorriso franco e allo sguardo vivace e intelligente, è pronto a festeggiare novant’anni a novembre restando sulla breccia nel mondo della cultura.

Durante la serata, organizzata dalla Biblioteca civica, interverranno Paolo Carile, professore emerito di letteratura francese all’università di Ferrara e presidente dell’associazione culturale Italiques di Parigi, e Paolo Marangon, docente di storia della pedagogia e dell’educazione all’università di Trento.

Professor Azzolin, perché una pubblicazione su Fogazzaro oggi?

Antonio Fogazzaro è più che mai attuale perché riassume le piaghe della Chiesa cattolica individuate dal filosofo Antonio Rosmini e sottolinea l’importanza di un laicato, all’interno della Chiesa stessa, con una parte attiva pari a quella del clero. Proprio per questa idea, che Pio X aveva considerato un’eresia, il romanziere vicentino era tra i cattolici malvisti dai gesuiti.

Con l’avvento di papa Francesco, gesuita latino americano limpidamente evangelico, stanno riemergendo, soprattutto all’interno della Chiesa, nodi problematici rimasti sepolti per decenni. Un papa ad hoc per il Fogazzaro…

Sicuramente Francesco è il papa sognato dallo scrittore che aveva messo in bocca al protagonista Benedetto, il Santo appunto, la frase “… io scongiuro Vostra Santità di uscire dal Vaticano... uscite per un’opera del vostro ministero…andate a vedere Lazzaro”. Un atteggiamento questo che i gesuiti consideravano come superbia intellettuale.

L’intransigenza dei gesuiti contro Fogazzaro, cattolico praticante ma convinto della necessità che la Chiesa dovesse riformarsi, uscire dal Vaticano e dalle canoniche e visitare i fedeli, era frutto del tempo…

Nella Chiesa ci sono sempre state posizioni contrapposte. Il modernismo chiedeva una riforma, una presa di contatto con il sapere, le religioni, il laicato. Come fa oggi papa Francesco.

Professore, riesce con questo libro a dimostrare che gli scrittori della “Civiltà cattolica”, hanno fatto pace con Fogazzaro, ammettendo di averlo accusato ingiustamente?

Con questo libro cerco, come cattolico credente, di dimostrare che i gesuiti hanno sbagliato pubblicando articoli durissimi contro Fogazzaro e sottolineo che negli ultimi scritti di padre Giovanni Sale sembra che l’autore del Santo venga recuperato, anche se ufficialmente non è mai stato liberato dalle accuse.

Il suo messaggio ai cattolici e ai giovani?

Fogazzaro è un esempio di cattolico con una fede sicura, nonostante gli schiaffi ricevuti dalla Chiesa.

Maria Porra

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