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Cellulari e pc sono veloci, gli utenti meno

Diciamo che il fratello Luca di 14 anni gli ha dato una mano. «Mi è bastato osservarlo, capire come usava lo smarthphone, le piattaforme social per comprendere che in appena sette anni, utilizzavamo tutto in maniera diversa. Computer incluso». E da qui è nata l’idea di scrivere un libro, una sorta di manuale di 25 pagine, un piccolo compendio, un “Bignami” dedicato alla tecnologia che corre sul web. «Più che correre, vola», ammette l’autore Andrea Zanettin, 20 anni studente di Sandrigo, al secondo anno di ingegneria informatica, con una spiccata passione per la scrittura. Interesse che l’ha portato ad intervistare, tra gli altri Alyssa Carson, la 17enne che potrebbe essere la prima teenager a volare su Marte. Oppure l’astronomia, altro tema a cui lo studente dedica molto del suo tempo: «Ho avuto la possibilità di parlare con Mario Cogo, un vicentino giunto in finale al concorso “Astronomy Photografer of the year” del Royal Observatory di Greenwich». Ma torniamo alla pubblicazione. «Il mio primo computer aveva un programma Window Xp e mio padre mi aveva insegnato ad accenderlo, ad utilizzare un motore di ricerca e nulla di più. Ricordo che allora ero un appassionato di Topolino e cercavo i fumetti speravo di poterli leggere, ma non era possibile. Poi ho iniziato ad informarmi, ad avere una maggiore dimestichezza, crescendo mi sono accorto che mio fratello usava smarthphone e tablet come fosse un computer, lui scaricava applicazioni e io programmi. Due modi differenti di utilizzare le tecnologie e avevamo solo sette anni di differenza. Poi gli amici hanno iniziato chiedermi consigli e da lì è nata l’idea del libro». “Generazioni e tecnologia in un notch” è un condensato in 25 pagine pubblicato su Amazon e disponibile sia nel formato cartaceo che in quello digitale. Il primo rientra i primi cento più venduti nella categoria “Scienze, tecnologia e medicina”, mentre l’e-book nella stessa categoria occupa la seconda posizione in classifica. «Una soddisfazione- aggiunge Zanettin- Molti mi avevano consigliato di scrivere poco e in maniera chiara e così ho fatto. Anche la scrittura, soprattutto se incentrata su argomenti tecnici, deve essere veloce, rapida e dare tutte le informazioni possibili. Mi sono impegnato ed evidentemente ci sono riuscito». Ma lo studente di ingegneria informatica non ha intenzione di fermarsi: «Mi piacerebbe diventare uno scrittore - conclude - Certo non è una strada semplice da percorrere, però la divulgazione tecnologica credo sia un tema molto importante». •

Chiara Roverotto

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