Aspettava di essere liquidato, e di ottenere i soldi che aveva investito nella società di impianti idrici, e sarebbe rientrato. «Ce l’hanno ucciso», dicono i famigliari. Ma le circostanze della morte di Cristiano Gallo, l’imprenditore vicentino di 43 anni morto a Santo Domingo, restano avvolte nel mistero. Intanto, sarebbe scomparso il suo socio, il vicentino Daniele Tombari: la polizia dominicana lo starebbe cercando, ma si sarebbe allontanato da Las Terrenas.
LA TRAGEDIA. Una settimana fa, il corpo di Gallo, originario di Lisiera di Bolzano Vicentino, ultima residenza in Italia a Breganze con la fidanzata Antonella, era stato trovato da Francesca Melis, una sua conoscente di origini sarde, sotto la finestra del suo appartamento al secondo piano, nel residence “Las tres palmas” a Las Terrenas, località balneare di Santo Domingo, dove il vicentino si era trasferito un anno fa. Cristiano era agonizzante; è morto qualche ora dopo in ospedale. Da quanto è stato ricostruito - ma le indagini sono in corso - è caduto dal secondo piano; ma sul corpo sono presenti tantissimi lividi, e la testa è fracassata. Lesioni non compatibili con la sola caduta. In casa sono stati trovati dei farmaci, ma Cristiano, sostengono i famigliari, non ne faceva uso. Alcuni vicini, contattati da Antonella, la fidanzata vicentina, assicurano di aver sentito Gallo gridare contro qualcuno, rumori di colluttazione e l’accorata richiesta: «Non buttarmi giù». Chi c’era in quel momento in casa con lui?
IL FUNZIONARIO. Ieri sono arrivate le prime conferme dal ministero degli Esteri. «Le indagini sono state avviate dalle autorità dominicane - spiegano dalla Farnesina -. Sono seguite dall’ambasciata italiana a Panama e da un funzionario inviato a Santo Domingo. L’inchiesta è alle battute iniziali, stiamo facendo pressioni perchè al più presto venga fatta chiarezza sulle cause della morte del nostro connazionale». È quanto chiedono anche i famigliari disperati: oltre alla compagna che gli ha dato un figlio (Gallo aveva avuto un altro figlio da una precedente relazione), piangono Cristiano il papà Gaetano, la mamma Anna e il fratello Stefano. «Stiamo cercando di portare la salma in Italia - spiegano da Lisiera -, al momento le informazioni sono frammentarie».
I SOLDI. «Cristiano da un po’ di tempo voleva rientrare in Italia, come gli chiedevamo di fare anche noi - racconta il fratello Stefano -. Ci raccontava che gli affari non andavano così bene e voleva uscire dalla società». La “Avl dominicana srl”, fondata nel febbraio 2015, che aveva vinto anche un grosso appalto pubblico, aveva per socio di maggioranza proprio Tombari (al 56 per cento), poi Gallo (al 30) e due sudamericani con piccole quote. Daniele di recente avrebbe ceduto le quote ad altri parenti, su consiglio del padre Gino: la famiglia è da anni ai Caraibi. E anche Cristiano avrebbe voluto cederle, «ma non riusciva a farsi consegnare i soldi, alcune decine di migliaia di euro». Di qui la sua intenzione di aspettare. «Gli dicevamo di tornare, che ai soldi ci avrebbe pensato dopo».
IL SOCIO. Qualche giorno prima di morire, Gallo spiegò ai famigliari che Daniele Tombari era sparito. «È irreperibile», disse. E in effetti anche la polizia di Las Terrenas lo ha cercato, per fare chiarezza sui destini della ditta e sul clima teso fra i vicentini, senza però rintracciarlo. Va detto che Daniele e Cristiano erano amici da vent’anni; i due Tombari erano rimasti coinvolti in un’indagine della Finanza nei primi anni Duemila, con ipotesi come la bancarotta fraudolenta. Ma quei fatti - con 18 indagati - sono stati dichiarati prescritti nel 2009, come aveva spiegato Daniele a Cristiano. Ma oggi l’interesse è concentrato sulla morte di Gallo: cosa è successo all’impresario?
(Ha collaborato Alessia Zorzan)