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SCHIO

Giavenale, pauroso incendio alla fattoria Juvenilia: animali in salvo

Le fiamme sarebbero partite dalla stalla. Il fumo visibile da chilometri
Incendio fattoria Juvenilia a Giavenale (FOTO DONOVAN CISCATO)

A fuoco la fattoria più amata dai bambini. Un devastante rogo è divampato venerdì mattina (27 gennaio) nell'azienda agricola biologica Juvenilia, della famiglia Pinton, a Giavenale di Schio. Salve le oltre cento mucche, anche se i danni da ustioni, vie respiratorie e cecità si calcoleranno solo nelle prossime ore. Nonostante le lacrime fossero l'unico modo per dare sfogo al dolore, l'intera famiglia non si è fermata un attimo, durante tutta la giornata, tra mettere in sicurezza gli animali e aiutare i vigili del fuoco. Tanta la solidarietà degli agricoltori vicini che, fin da subito, si sono messi a disposizione per aiutare.

Scena irreale

«Poteva essere una tragedia. Metà del bestiame ha riportato dei danni» e solo nei prossimi giorni si saprà come stanno i bovini. Nessuna persona però è rimasta ferita. Una colonna di fumo nero alto centinaia di metri si è alzata in pochi minuti, dopo le 8.30, nel cielo azzurro di ieri mattina, ed era visibile fino a Vicenza. Una scena quasi irreale a Giavenale, dove nell'arco di qualche minuto, per effetto del fumo nero, sembrava di essere in piena notte.

[[(video) L'incendio a Giavenale]]

Le cause

Tutto, stando alle prime ricostruzioni fornite dai vigili del fuoco, sembra essere partito da un carro miscelatore, che si trovava nella parte finale della grande stalla che ospita oltre cento mucche, nell'area adibita al deposito del foraggio. Le fiamme nel giro di pochi secondi si sono estese ai vicini silos, distruggendoli, ad alcune rotoballe stoccate e all'intera copertura dell'ala del tetto. I vigili del fuoco del distaccamento scledense sono giunti immediatamente con due mezzi e in una mezz'ora le fiamme erano completamente circoscritte, ma il fumo non cessava e i focolai continuavano a ripartire.

Supporti esterni

Attorno alle 9.15 sono arrivati altri mezzi da Thiene e Vicenza, in totale sono stati impiegati 14 operatori. Tre autobotti e due autopompe hanno permesso di non far estendere le fiamme nel resto della struttura, vicino all'abitazione della famiglia, dove si trovavano anche gli animali, che sono stati presi in cura dai veterinari. Le operazioni di completo spegnimento sono durate tutto il pomeriggio, con lo smassamento delle rotoballe e la rimozione delle strutture dei silos bruciati.

La testimonianza

«Mio marito stava portando le bambine a scuola - racconta Martina Moretti, la moglie di Davide Pinton - e noi eravamo ancora in casa. Un dipendente si è accorto subito del rogo e ha lanciato l'allarme». Provvidenziale perché ha consentito di circoscrivere l'incendio. E poi c'è l'amore per l'attività di famiglia: «Questo è un luogo del cuore dove tanti bambini vengono per giocare con i piccoli trattori giocattolo e stare assieme alle nostre mucche. Fa davvero male vedere come tutto è stato distrutto». «I pompieri sono stati veramente bravissimi - commenta Wilma la moglie di Gianni Pinton - sono arrivati anche prima di me. La fortuna è stata che non c'erano tante "balle" di fieno. Poteva trasformarsi in un disastro».

Una famiglia unita che è riuscita a non perdere la lucidità anche in un momento così devastante, con dipendenti che hanno dato il massimo e colleghi agricoltori che non si sono tirati indietro nel momento del bisogno. «I danni non sono quantificabili al momento - spiega Davide Pinton - siamo dispiaciuti perché siamo qui tutti i giorni a lavorare e, quando ci metti anima e corpo, vedere questa distruzione è un dolore grande. Per fortuna stiamo tutti bene, siamo una famiglia molto unita e collaboriamo per cercare una soluzione. Abbiamo una grande squadra e tanti amici che sono venuti ad aiutarci senza sosta, che ringrazio». 

Rubina Tognazzi

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