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MONTICELLO CONTE OTTO

Bimbo annegò in piscina. Il nonno patteggia 10 mesi

L’adulto si assopì e il piccolo di 2 anni, che era sotto la sua custodia, finì in acqua nella casa di famiglia a Cavazzale
L’abitazione dove si consumò la tragedia nel luglio di un anno fa
L’abitazione dove si consumò la tragedia nel luglio di un anno fa
L’abitazione dove si consumò la tragedia nel luglio di un anno fa
L’abitazione dove si consumò la tragedia nel luglio di un anno fa

Nel luglio dello scorso anno il piccolo Jordan Isaac Oduro, 2 anni, annegò nella piscina dell’abitazione di famiglia in via Monte Cengio a Cavazzale di Monticello Conte Otto. Sul tragico incidente domestico la procura, con il pubblico ministero Gianni Pipeschi, aprì un’inchiesta indagando il nonno del bambino, Fabio Valerio, 60 anni, con l’accusa di omicidio colposo. L’altro giorno Valerio, difeso dall’avvocato Daniele Grasso, davanti al giudice per l’udienza preliminare ha patteggiato 10 mesi e venti giorni di reclusione (pena sospesa). 

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La vicenda

Il giorno in cui si è consumò il dramma, il piccolo Jordan Isaac era stato affidato a Valerio dopo che la mamma e il suo compagno avevano deciso di uscire per pranzo. Un’assenza di qualche ora che non avrebbe dovuto comportare alcun problema, anche perché il bimbo era solito stare con il nonno. Solo che in quel sabato di metà luglio le cose non andarono come avrebbero dovuto. 

L’imputato infatti si sarebbe assopito e il piccolo, rimasto solo, ne avrebbe approfittato per dirigersi verso la piscina. Una vasca recintata, posizionata in giardino, che però pare avesse la serratura del cancello rotta e fosse legata solo con uno spago. Una chiusura che insomma non impedì al bimbo di poter accedere all’acqua dove poi cadde.

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Le indagini

Nel corso delle indagini, gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Pipeschi, sequestrarono l’hard disk contenuto nel sistema di videosorveglianza della villetta della famiglia Valerio. Gli occhi elettronici piazzati proprio sull’area della piscina praticamente ripresero la scena del drammatico incidente. A ritrovare il corpo di Jordan Isaac, ormai purtroppo esanime, furono la mamma e il fidanzato una volta rientrati a casa. Il giovane compagno della 21enne si precipitò immediatamente in piscina tirando fuori dall’acqua il bambino e cercando disperatamente di rianimarlo. Ad aiutarlo, di lì a poco, giunse anche una coppia di vicini, residenti nel palazzo di fronte alla villetta di via Monte Cengio.

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La tragedia

Contemporaneamente un altro vicino di casa avvertì la centrale operativa del Suem 118 che fece partire alla volta di Cavazzale l’ambulanza e l’auto medica. Qualche giorno dopo la tragedia, sul corpo del bambino venne effettuata l’autopsia così come aveva disposto la procura. L’esame autoptico, affidato all’anatomopatologo Vito Cirielli, confermò come a causare il decesso fosse stata una sindrome da annegamento.

 
Al termine delle indagini preliminari il processo nei confronti di Valerio che ha chiesto (e ottenuto con il consenso della procura) il patteggiamento a 10 mesi e venti giorni di reclusione.

Matteo Bernardini

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