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Bassano

Stalking e minacce al dg dell'Ulss7 Bramezza, Jannacopulos va a processo

L'imprenditore delle tv rinviato a giudizio con le accuse di stalking e minacce nei confronti del dg dell'Ulss 7 Bramezza

Giovanni Jannacopulos, patron del polo televisivo Medianordest (Reteveneta, Antenna 3 e altre emittenti) andrà a processo. Il rinvio a giudizio nei confronti di Jannacopulos, difeso dall'avvocato Maurizio Paniz, è stato disposto ieri - al termine di un'udienza durata oltre due ore - dal giudice, Chiara Cuzzi.

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L'imprenditore, accusato di minacce e stalking nei confronti del direttore generale dell'Ulss 7, Carlo Bramezza, dovrà presentarsi in aula, davanti al tribunale monocratico, il prossimo 11 aprile per la prima udienza del dibattimento istruito nei suoi confronti in cui l'Ulss 7 ieri ha deciso di non costituirsi parte civile.

Bramezza oggetto di una campagna mediatica negativa

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Secondo la procura, che con il pubblico ministero Gianni Pipeschi ha coordinato le indagini della Guardia di finanza, Bramezza sarebbe stato bersaglio di una campagna mediatica organizzata ad arte dopo il suo rifiuto di assecondare alcune richieste dell'imprenditore in tema di politica sanitaria. Il caso era scoppiato all'inizio di ottobre 2022 quando la procura berica, aveva chiesto e ottenuto verso Jannacopulos, residente a Rosà, il divieto di esercizio dell'attività di impresa giornalistica. Gli accertamenti investigativi, avevano evidenziato come il patron delle tv, pur non avendo incarichi diretti all'interno delle emittenti bassanesi, Rete Veneta e Antenna Tre, avrebbe esercitato un potere assoluto sulla scelta dei servizi mandati in onda dall'autunno del 2021, come pure avrebbe avuto un ruolo primario nelle presunte minacce rivolte al direttore generale Bramezza.

Jannacopulos rinviato a giudizio per stalking e minacce

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Il Riesame aveva però successivamente stabilito come il comportamento di Jannacopulos, da proprietario di Medianordest, non integrasse il reato di minaccia ai danni del direttore generale Ulss 7 e aveva così revocato l'interdizione dall'attività di editore. La procura di Vicenza aveva poi fatto ricorso, ritenendo che l'indagato, accusato di minaccia grave al direttore generale dell'Ulss, dovesse essere interdetto dalla funzione di editore delle sue televisioni. Ma la Cassazione aveva dichiarato il ricorso inammissibile. Nel frattempo, nell'ottobre scorso, il sostituto procuratore Pipeschi aveva depositato al gip ulteriore documentazione frutto di un supplemento di indagine nei confronti di Jannocopulos. L'udienza era stata quindi rinviata a dicembre scorso quando al termine di un nuovo confronto tra accusa e difesa la preliminare - che avrebbe dovuto decidere in merito al destino processuale dell'imprenditore - era stata quindi nuovamente posticipata a ieri quando, al termine delle repliche della procura e della difesa, il gup Chiara Cuzzi ha disposto il rinvio a giudizio di Giovanni Jannacopulos per entrambi i capi di imputazione: stalking e minacce. «Siamo soddisfatti dell'esito dell'udienza - ha commentato Marco Zanon, il legale che rappresenta il dg Bramezza - Infatti, nonostante i precedenti legati ai pronunciamenti del Riesame e della Cassazione, il gup ha accolto la nostra richiesta di rinviare a giudizio Jannacopulos».

Matteo Bernardini

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