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Indagini e intercettazioni

Caso Jannacopulos: lettere anonime e cene segrete, tutti i veleni dell'Ulss 7

I rapporti tra il patron tv e alcuni primari del San Bassiano. L'imprenditore indagato per minacce e stalking al dg Bramezza raccoglieva gli sfoghi di un gruppo di medici e dirigenti dell’Ulss Pedemontana.

Primari del San Bassiano che si sfogavano per non avere ottenuto incarichi ai quali ambivano, dirigenti dell’Ulss 7 inclini alle confidenze e spaventati da lettere anonime sul loro conto, cene “in trasferta” in cui parlare delle politiche sanitarie nella Pedemontana. E, naturalmente, di Carlo Bramezza, indicato come «distruttore» dell’ospedale da alcuni dei suoi stessi dipendenti. Anche il capitolo-sanità delle intercettazioni dell’inchiesta su Giovanni Jannacopulos è particolarmente nutrito. Controllando il telefono dell’imprenditore indagato per minaccia e stalking per una campagna mediatica nei confronti di Bramezza. la Guardia di finanza ha ascoltato numerose chiamate intercorse con dirigenti medici e di servizi. Nessun reato, come nei filoni relativi ai politici regionali e ai sindaci che Il Giornale di Vicenza ha pubblicato nei giorni scorsi, ma la prova di una rete di contatti molto fitta.

Accusa e difesa

Secondo la denuncia di Bramezza, proprio l’interesse a influire sulle scelte in seno all’Ulss 7, stoppato dallo stesso direttore generale, sarebbe stato il motivo scatenante del presunto accanimento delle televisioni di Jannacopulos (Reteveneta in particolare) contro la sua persona e il funzionamento dell’azienda sanitaria. Di fronte ai reiterati servizi, Bramezza si è sentito sottoposto a forte stress e ha ritenuto che anche l’immagine del San Bassiano venisse profondamente lesa. Jannacopulos ha sempre ribadito che si trattava di semplice diritto di cronaca e che riteneva dovere delle sue emittenti dare voce ai problemi degli utenti. In questo quadro si sarebbe inserita anche la richiesta di consentire un periodo di aspettativa non retribuita a un giovane medico che voleva andare a specializzarsi all’estero, richiesta non soddisfatta da Bramezza.

La cena segreta

Sono sei, in particolare, i primari che dimostrano stretta confidenza con l’ingegnere. Alcuni di loro lo chiamano spesso, quasi tutti partecipano a una cena organizzata in un ristorante fuori provincia tramite un comune amico, imprenditore del settore orafo. A questa cena, secondo la Guardia di finanza, è presente anche Germano Racchella, sindaco di Cartigliano e all’epoca ancora parlamentare della Lega. Anche qui, ci mancherebbe, niente di illecito.

I primari

Con uno dei primari intercorrono varie telefonate nelle quali Bramezza viene pesantemente criticato. Il medico riferisce a Jannacopulos la sua frustrazione per il fatto che altri professionisti gli siano stati preferiti nella direzione di una serie di servizi. «Complimenti, ho detto, ottima scelta, nel senso che voi prendete uno che è lì da un mese, e uno che è qui da tre anno e mezzo e che si è fatto il c.... Ho detto: caro Carlo, stai attento perché 'sta cosa qui ti taglio le gambe. Se voi andate in delibera succede il finimondo, perché io mi sento preso per il c... ed è una mancanza di rispetto». «Lascialo fare errori, lascialo sbagliare - cerca di consolarlo Jannacopulos - poi gli verrà chiesto conto».

I dirigenti

A un altro dirigente dell’Ulss, il patron televisivo parla di una lettera anonima che lo accusa di non avere i titoli per il ruolo che sta ricoprendo. L’interlocutore appare molto preoccupato ma garantisce di essere in regola. Seguiranno telefonate nelle quali si parla a lungo delle mosse di Bramezza, compreso un presunto tentativo di riavvicinamento tramite la richiesta di un preventivo per acquistare spazi promozionali su Reteveneta.

«Probabilmente ha capito che lui il livello non riesce a gestirlo e non so se si sia consultato con la Direzione amministrativa per trovare una soluzione perché ovviamente un massacro così si rende conto che la situazione alla lunga non è sostenibile», confida il funzionario all’ingegnere. Che replica: «Doveva capirlo tanto tempo fa. Comunque noi siamo obbligati a fare lo sciopero degli infermieri, dove viene fuori male». Di Bramezza, Jannacopulos parla negativamente anche con un dirigente medico passato a un’altra Ulss: «Un paranoico totale. Io sono il capo della mafia del Brenta, secondo lui». 

Alessandro Comin

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