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Il delitto

Uccisa con 4 colpi alla schiena e al volto. Rita ha tentato di ripararsi con le braccia

Pierangelo Pellizzari ieri mattina viene catturata dalle telecamere del bar da Nico&Silvia a Noventa
Pierangelo Pellizzari ieri mattina viene catturata dalle telecamere del bar da Nico&Silvia a Noventa
Pellizzari al bar prima del delitto

Rita Amenze è stata uccisa con almeno quattro colpi di pistola: il primo alla schiena in basso. Gli altri al viso, l’ultimo al cranio. È l'esito dei primi esami compiuti ieri sul corpo della 31enne (tra quindici giorni avrebbe compiuto gli anni) assassinata ieri mattina pochi minuti dopo le 7 nel cortile della Meneghello Funghi di via Fioccarde 62, a Noventa, la ditta in cui lavorava da circa quattro anni. Ad ammazzarla sarebbe stato il marito, Pierangelo Pellizzari, 60 anni, di Villaga, che dopo il delitto è fuggito, prima in auto, poi a piedi, tra le campagne attorno all'abitazione di via Quargente (frazione di Villaga). E del quale non ci sarebbe ancora una traccia certa, nonostante l'imponente caccia all'uomo che stamattina si sta concentrando, con l'ausilio di sommozzatori, a Villaga.

 

La coppia viveva insieme fino alla settimana scorsa quando Rita, di ritorno dalle vacanze che aveva passato nel suo Paese di origine, aveva deciso di lasciare Pellizzari. Una scelta che il 60enne non poteva accettare. E così ieri mattina, dopo essersi svegliato, è uscito di casa armato di una pistola, nonostante il porto d'armi gli fosse stato revocato nel 2008, con un'unica idea in testa: uccidere la moglie che non voleva più stare assieme a lui.

 

Pierangelo Pellizzari ieri mattina viene catturata dalle telecamere del bar ristorantino da Nico&Silvia a Noventa
Pierangelo Pellizzari ieri mattina viene catturata dalle telecamere del bar ristorantino da Nico&Silvia a Noventa

 

La prima immagine di Pierangelo Pellizzari ieri mattina viene catturata dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del bar ristorantino da Nico&Silvia di via Leonardo da Vinci a Noventa. Il locale si trova infatti poco distante dalla Meneghello Funghi. Il 60enne entra nel bar e chiede un caffè ristretto. Sono le 6.50. A servirlo è il titolare: «Non era la prima volta che vedevo quell'uomo. Ogni tanto passava tant'è che credevo lavorasse alla Meneghello. Effettivamente mi pareva un po' agitato. Si guardava sempre attorno. Mai però avrei potuto immaginare quello che avrebbe fatto di lì a pochi minuti». Quelle immagini; con quel caffè consumato in pochi minuti sono ora all'attenzione degli inquirenti che le hanno sequestrate.

Pellizzari  intorno alle 7 paga ed esce dal bar. Risale sulla sua Jeep Cherokee grigia e la punta verso via Fioccarde. Posteggia l'auto dietro a un camion. Poi si nasconde tra gli arbusti. L'attesa è breve. Intorno alle 7.10 Rita arriva. Quando la vede scendere dall'auto con cui è arrivata l'uomo sbuca dai cespugli. Le va incontro. Ha la pistola nella giacca. La estrae solo quando le è vicino. Poi fa fuoco, quattro volte. È il panico. I colpi deflagrano nella campagna. Poi le urla, delle colleghe di Rita. Il killer è lì; la moglie riversa sull'asfalto, in una pozza di sangue. Accorre anche il titolare dell'azienda. Pellizzari punta l'arma pure addosso a lui: «Stai zitto o ti ammazzo. Non hai visto niente». Spara un altro colpo in aria, poi si rimette l'arma dentro alla giacca e torna verso l'auto. Mette in moto e si dirige verso Villaga, verso casa sua al civico 40/A di via Quargente Belvedere.

Sul luogo del delitto arrivano i soccorsi, ma per la 30enne operaia non c'è nulla da fare. Con l'ambulanza del Suem 118 giungono immediatamente anche i carabinieri. Il posto si trasforma nell'ennesima macabra scena del crimine che vede una donna assassinata dall'uomo con cui ha deciso di non voler più condividere la sua vita. Il suo amore. Nell'arco di pochi minuti giungono anche i pubblici ministeri Angelo Parisi e Hans Roderich Blattner.

 

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Nel frattempo è partita la caccia all'assassino. L'auto viene rinvenuta davanti all'abitazione di via Quargente. Del 60enne però non c'è traccia. Non è in casa. Pure la moto è lì. Il killer ha proseguito la fuga a piedi. In mezzo alle campagne attorno all'abitazione; campi che poi salgano sino alle colline dei Berici. Si pensa anche che si possa essere rifugiato in una cisterna sempre vicino alla casa. In realtà Pellizzari non è nemmeno in quel posto.

 

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