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Grancona

Morta in ospedale
16enne investita
da autista ubriaco

Erika Sagona è stata investita da un autocarro
Erika Sagona è stata investita da un autocarro
Erika Sagona è stata investita da un autocarro
Erika Sagona è stata investita da un autocarro

Non ce l'ha fatta. Erika Sagona, la sedicenne che nel tardo pomeriggio di venerdì è stata investita da un autocarro a Spiazzo di Grancona, è morta nel pomeriggio di ieri, verso le 17. Si trovava ricoverata in prognosi riservata al “San Bortolo” di Vicenza, stretta dall'affetto dei suoi familiari: il padre Pietro, la mamma Roberta, la sorella maggiore Enza e il fratello gemello Mirko.

Erika era arrivata in ospedale in condizioni disperate, trasportata dall'eliambulanza. Aveva subito un intervento chirurgico d'urgenza in cui i medici hanno fatto quanto possibile per ridurre le conseguenze dell'ematoma intracranico che le è stato fatale.

Le lesioni, purtroppo, si sono rivelate di natura letale e irreparabile. Si è spenta così, dopo due giorni di agonia, la sua giovane vita. I genitori, in un estremo gesto di generosità, hanno deciso di donare i suoi organi. Grazie ad Erika ora altre persone potranno avere una speranza di vita migliore.

RISCHIO CARCERE. Rischia invece 7 anni di carcere per omicidio colposo in conseguenza della violazione delle norme sulla circolazione stradale Giorgio Canevarollo, 52 anni, del paese, che al volante dell'autocarro che ha travolto e sbalzato a terra la ragazza. Al test alcoolimetrico è risultato positivo, con un tasso di quasi 4 volte (1,8 gr/l) superiore al limite. Per lui potrebbero scattare le sanzioni inasprite di recente, previste dalla nuova legge sull'omicidio stradale. E già stamattina i filmati delle telecamere di videosorveglianza ancorate ad un lampione lungo la provinciale di Spiazzo saranno messi da parte del Comune a disposizione della polizia stradale di Schio, che ha eseguito i rilievi della tragedia.

Si cercherà così di avere l'ulteriore comprova dei primi accertamenti da cui era emerso che la ragazza si trovava ferma in sella alla sua bicicletta in uno spazio fuori dalla strada, oltre la linea bianca, nell'area davanti al cancello d'ingresso dell'abitazione al civico 29 di via Spiazzo, a pochi metri dal piazzale del Donatore, nel centro abitato della frazione quando è stata investita dal mezzo di Canevarollo, pure lui di Grancona, che stava andando in direzione di Pederiva verso le 18 di venerdì. Le indagini hanno appurato che l’uomo aveva un tasso alcolemico vietato.

L’APPELLO DEL SINDACO. Il sindaco Antonio Lazzari fa un appello ad eventuali altri testimoni. «Mi auguro che la giustizia possa fare il suo corso in tempi rapidi, e a questo scopo – è la richiesta di Lazzari - prego tutti quelli che si trovavano presenti e possono fornire elementi utili per l'accertamento della dinamica dell'incidente, di farsi avanti, per un senso di giustizia che deve coinvolgere tutti, perché è necessario che esca la verità il prima possibile e che gli organi giudiziari possano procedere nella maniera più corretta ed efficace».

COMMEMORAZIONE. Ieri in mattinata si è svolta la commemorazione dei Sette Martiri di Grancona. In segno di rispetto per il dolore dei familiari, la banda del corteo ha cessato di suonare a partire da un centinaio di metri prima dell'abitazione della famiglia di Erika Sagona, in via Sette Martiri 4, a Pederiva, e ha ripreso soltanto più avanti. Il sindaco ha spiegato il motivo ai partecipanti giunti dall'intera provincia e anche da altre parti d'Italia.

Matteo Guarda

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