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La polemica

Il vicentino Greco
bacchetta Meloni
«L'Egizio è di tutti»

Il direttore del museo attacca Fdi che contesta la promozione riservata ai visitatori arabi
L'incontro tra Christian Greco e Giorgia Meloni all'esterno del Museo Egizio
L'incontro tra Christian Greco e Giorgia Meloni all'esterno del Museo Egizio
L'incontro tra Christian Greco e Giorgia Meloni all'esterno del Museo Egizio
L'incontro tra Christian Greco e Giorgia Meloni all'esterno del Museo Egizio

VICENZA. Botta e risposta tra la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il direttore del Museo Egizio, il vicentino Christian Greco, davanti al palazzo museale, nel centro di Torino. Fdi aveva organizzato una tappa del tour elettorale davanti al museo torinese, srotolando lo striscione «No all’islamizzazione» per protestare contro la promozione lanciata negli scorsi mesi che prevede l'ingresso ridotto al museo Egizio per i visitatori di lingua araba. Un'iniziativa che la Meloni ha definito un «razzismo contro gli italiani, poiché un certo buonismo ipocrita sta trasformando gli italiani ospiti a casa loro». «È una discriminazione nei confronti degli italiani», hanno detto gli esponenti di Fdi. 

Alla fine del comizio si è presentato all'esterno il direttore vicentino dell’Egizio che ha consegnato a Giorgia Meloni una copia del libro sulla storia e l’esposizione del Museo, il secondo al mondo dopo quello de Il Cairo. «State montando un caso politico - ha detto Greco - noi siamo aperti a tutti e vogliamo favorire l’inclusione e la diffusione della cultura. Quella per le persone in lingua araba è solo una delle tante iniziative, che tra l’altro dura tre mesi. Stiamo per lanciarne una per gli studenti, forse direte che discriminiamo i quarantenni?». «Siamo il primo museo archeologico d'Italia - ha aggiunto Greco - Io faccio di tutto, accolgo i senzatetto, faccio le "passeggiate col direttore", vado negli ospedali. Abbiamo la più grande collezione dopo Il Cairo e siamo l'unico paese a cui l'Egitto non ha fatto motivo di restituire la collezione, che tra l'altro non è italiana».

«Con questa promozione - ha spiegato Greco - vogliamo avvicinare delle persone che proprio in Egitto non si sono avvicinate al loro patrimonio. Il museo è di tutti. Non riceviamo finanziamenti pubblici. Il museo appartiene a tutti, alla città: siete voi che state usando in maniera politica questa cosa».

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