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Il caso

Dopo l'Audi gialla
ora è caccia
a una Bmw M3

I banditi potrebbero aver sostituito l’Audi con una Bmw M3 nera
I banditi potrebbero aver sostituito l’Audi con una Bmw M3 nera
I banditi potrebbero aver sostituito l’Audi con una Bmw M3 nera
I banditi potrebbero aver sostituito l’Audi con una Bmw M3 nera

La banda che per dieci giorni ha seminato il panico su strade e autostrade del Nordest a bordo dell’Audi Rs4 gialla potrebbe ora spostarsi su una Bmw M3 coupé nera per continuare a mettere a segno le proprie scorribande. È questa una delle piste seguite dalle forze dell’ordine che stanno cercando di assicurare alla giustizia i tre malviventi, che nel giro di poco più di una settimana hanno scalato la classifica dei banditi più ricercati d’Italia.

Il bolide giallo è stato dato alle fiamme lunedì scorso sull’argine di un torrente a Onè di Fonte, quasi al confine tra le province di Treviso e Vicenza. L’esperienza delle forze dell’ordine insegna che i malviventi si sbarazzano di una macchina diventata rintracciabile solo dopo essere entrati in possesso di un altro veicolo. E così, cercando tra le denunce di furti d’auto commessi nei giorni precedenti al rogo dell’Audi, è saltata fuori una Bmw M3 nera, rubata 24 ore prima nel cortile della “All Transport srl” a San Pietro al Natisone, in provincia di Udine. Ed è subito scattata la caccia.

Nel frattempo, i carabinieri attendono i risultati degli esami che i Ris hanno effettuato sugli elementi raccolti durante l’ispezione del bolide distrutto dall’incendio. Tra questi, c’è un mozzicone di sigaretta che potrebbe fornire il Dna di uno dei banditi. C’è invece poca speranza di trovare tracce biologiche all’interno dell’abitacolo, perché il fuoco ha distrutto praticamente ogni cosa. «Dal sopralluogo dei Ris - ha confermato il colonnello Ruggiero Capodivento, comandante provinciale dell’Arma di Treviso - sono state rilevate delle campionature interessanti per le indagini. I tempi richiesti perché vengano analizzati, però, non sono immediati. Bisognerà attendere».

Nelle mani degli inquirenti, poi, non c’è solo il fotogramma che immortala due dei tre componenti della banda mentre fanno benzina in un’area di servizio di San Donà nel Veneziano. I militari hanno anche altre immagini ritenute di interesse investigativo. Fotogrammi che i carabinieri stanno analizzando minuziosamente. 

V.G.

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