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Veneto

Giulia Cecchettin "dottoressa". All'università di Padova il conferimento della laurea alla memoria

Quando avvenne l'omicidio, la 22enne era prossima alla discussione della tesi. A ritirare il titolo accademico il papà Gino e la sorella Elena: «Siamo fieri di te»
Giulia Cecchettin, l'università di Padova le conferisce laurea alla memoria

Giulia Cecchettin , la 22enne di Vigonovo uccisa a coltellate l'11 novembre scorso dall'ex fidanzato, ha ottenuto oggi dall'Università di Padova la laurea alla memoria in ingegneria biomedica. Quando avvenne l'omicidio, la giovane aveva già completato la tesi, ed era prossima alla discussione di laurea.

 

All'università di Padova il conferimento della laurea alla memoria di Giulia

Clicca qui per vedere il video della cerimonia https://t.co/UtYbUCFhrG pic.twitter.com/98WA5MuHxL

 

Alla cerimonia, che si è tenuta nell'aula magna del Bo, hanno preso parte i familiari della ragazza - il padre Gino, la sorella Elena e il fratello Davide.- insieme al ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice Daniela Mapelli, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea di Giulia, Silvia Todros.


 

 

Il diploma di laurea è stato consegnato dalla rettrice ai familiari di Giulia. Dal podio hanno voluto ricordare la figura di Giulia il padre Gino,  la sorella Elena e la sua più cara amica, Giulia Zecchin.



 

Il padre Gino Cecchettin: «Tu squarcio nelle nostre coscienze»

«Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze, nella mia per prima. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, e sarai sempre nel nostro cuore. Eppure non riesco a essere felice: mi sono chiesto spesso se avesse senso e a cosa potesse servire una cerimonia per la laurea postuma. La risposta viene ancora una volta da Giulia: ha senso per tutto quello che hai fatto per gli altri e ancora stai facendo». Sono state queste le parole di Gino Cecchettin, intervenendo alla cerimonia. «Mi manchi come l'ossigeno», ha poi concluso.

La sorella Elena: «Sono fiera di te»

«Cara Giulia, mia dolce Giulia, tu non sai quanto io sia fiera di te, ti ho sempre ammirato tanto, ti ho sempre visto come un piccolo genietto. Sei riuscita ad essere una così brava studentessa in ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine al tuo animo romantico, eppure ce l'hai fatta alla grande», ha dichiarato Elena. «Ci ha sempre fatto sentire una famiglia, anche quando è morta la mamma - ha proseguito la ragazza  non riusciendo a trattenre la commozione -. Hai fatto tante belle cose per te stessa per noi, dobbiamo ricordarcelo sempre. Però non dobbiamo dimenticare mai quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene, perché a nessuna altra donna venga tolta la possibilità di farlo. Complimenti ingegnere».  

 

 

Il ministro dell'Università: «Laurea dovuta e meritata»

La laurea alla memoria a Giulia Cecchettin «è meritatissima e dovuta». Lo ha detto la ministra dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, durante la cerimonia. «Mai come ora Giulia è qui presente qui, per noi e con tutti noi», portando "la vicinanza e «l'abbraccio di tutto il governo, e definendo molto bella l'idea di dedicare a Giulia borse di studio e aule» affinché «per ogni laurea conseguita ci sia un po' di Giulia».

La rettrice: «Giulia era un "primo violino" ovvero un punto di riferimento»

«Giulia era figlia, una sorella, un'amica preziosa, una ragazza dolce ma decisa nel raggiungere i propri obiettivi. Ha saputo affrontare le difficoltà che la vita ti mette di fronte, ha sostenuto 11 esami dopo la morte della mamma, aveva scritto una tesi brillante, era pronta a questo giorno, uno di quelli che si ricordano». Lo ha ricordato, parlando della giovane di Vigonovo, la rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli, introducendo la cerimonia di consegna della laurea alla memoria. «Giulia era un primo violino ovvero un punto di riferimento. Giulia era così». Mapelli ha aggiunto che«"mai come in occasione del terribile femminicidio di Giulia il concetto di comunità si è fatto concreto, lo si poteva toccare con mano. L'ondata di apprensione prima, l'orrore e sdegno poi si riverberavano qui a Palazzo Bo, cuore del nostro Ateneo. Con grande pudore provo a chiedere a tutte e tutti di provare a regalare a Giulia un sorriso».

 

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Luca Zaia: «Non dimentichiamo il nome delle molte "Giulia e Vanessa»

«In questo giorno, Giulia riacquista di nuovo la sua voce, quello che le è stata portata via in modo crudele, attraverso il ricordo dei suoi cari, le parole scritte nella sua tesi, il lavoro di studio compiuto, la stessa proclamazione, Giulia è tra noi, è qui per essere proclamata ad alta voce dottore in ingegneria biomedica». Lo scrive il presidente del veneto, Luca Zaia, in una lettera inviata alla rettrice dell'Università di Padova in occasione della cerimonia per la laurea alla memoria di Giulia Cecchettin, a cui non ha potuto partecipare. «Bisogna continuare a pronunciare il suo nome e quello delle molte "Giulia e Vanessa", per non dimenticare, per restituire la dignità e il coraggio alle donne vittime di violenza» conclude.

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