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VICENZA

Ristoranti chiusi a Ferragosto: «Servono turni, a rischio il turismo»

di Giulia Armeni
L’appello di Riva (Vicenzaè) in vista del lungo ponte, in cui si registra oltre l’’80% di strutture ricettive prenotate in centro storico
Serrande giù: un cartello affisso alla saracinesca di un esercizio chiuso per ferie COLORFOTO
Serrande giù: un cartello affisso alla saracinesca di un esercizio chiuso per ferie COLORFOTO
Serrande giù: un cartello affisso alla saracinesca di un esercizio chiuso per ferie COLORFOTO
Serrande giù: un cartello affisso alla saracinesca di un esercizio chiuso per ferie COLORFOTO

Musei aperti, ristoranti chiusi. Un binomio che, anche quest’anno, sembra incombere sul ponte di Ferragosto. Ad evocare lo spettro della “serrata” di massa dei locali della città è il consigliere delegato del Consorzio Vicenzaè Vladimiro Riva. «Mi chiedo se sia stata definita la situazione dei turni di apertura di bar e ristoranti in centro storico, se ne parla ogni anno», osserva Riva. Un’osservazione «che non vuole essere polemica - precisa ancora il consigliere del consorzio turistico - anzi, spero di sbagliarmi, perché l’anno scorso ci siamo trovati davvero con il grosso problema della mancanza di caffetterie o di trattorie aperte e con i turisti che non sapevano dove andare». E di visitatori, italiani e stranieri, se ne attendono parecchi, a giudicare anche dal tasso di occupazione delle camere d’albergo e delle altre tipologie di locazioni turistiche cittadine.

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Il pieno di turisti

Immaginando di voler soggiornare nel capoluogo berico tra il sabato prefestivo e mercoledì 16 agosto, il portale Booking informa che l’“82% delle strutture non è disponibile per le date indicate”. «Per forza, ad agosto ormai ci sono più turisti che a luglio, a Vicenza come nel resto d’Italia», ribadisce Riva. Prova ne è il fatto che il Comune abbia deciso di disporre aperture straordinarie per i monumenti e i siti principali. Sia oggi che domani, saranno visitabili infatti la Basilica Palladiana, il teatro Olimpico, palazzo Chiericati, il museo naturalistico e archeologico di Santa Corona e quello del risorgimento e della resistenza a villa Guiccioli.

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Manca il coordinamento

«Eppure, non c’è stato un coordinamento tra ristoratori, ognuno si gestisce in autonomia, mentre bisognerebbe fare dei turni in modo da garantire la presenza di servizi in centro e, soprattutto, bisognerebbe comunicare e diffondere nuovi orari ed eventuali modifiche», conclude Riva. Di fatto, l’unico metodo per scoprire dove poter fare colazione, pranzare, cenare o godersi un aperitivo, è consultare i siti web o le pagine social delle singole attività, che però spesso non vengono aggiornate. Su una ventina di locali “censiti”, la metà a Ferragosto non sarà operativa. 
«Effettivamente un coordinamento tra le parti - per Ferragosto ma anche per le altre festività - manca e andrebbe definito, mi propongo di calendarizzarlo subito dopo le vacanze», riconosce Gianluca Baratto, presidente dei ristoratori di Fipe Confcommercio Vicenza, consapevole che «in tanti, in questo periodo, hanno scelto di andare in ferie». 
«Anche il mio locale resterà chiuso per una decina di giorni, sono stati mesi di lavoro intenso e bisogna anche dare riposo ai ragazzi che collaborano con noi» evidenzia Baratto. 

Un futuro da riorganizzare

La sensazione, condivisa dal presidente dei ristoratori, è che il rimbalzo turistico post-covid abbia colto un po’ tutti impreparati: «Con la pandemia la questione della turnazione tra ristoranti era evidentemente stata messa in stand-by, ma ora è necessario parlarne, perché se da un lato è giusto che i pubblici esercizi possano fermarsi per riposare, dall’altro è fondamentale dare un servizio ai turisti che vengono a visitare la città».

 

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