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VICENZA

Stretta sul controllo di vicinato. «No a iniziative fai-da-te»

di Alessia Zorzan
Il sindaco mette in guardia da azioni di singoli partiti come quella lanciata da FdI. «Non si tratta di sicurezza privata»
L’amministrazione comunale mette in guardia da gruppi di vigilanza alternativi a quelli ufficiali
L’amministrazione comunale mette in guardia da gruppi di vigilanza alternativi a quelli ufficiali
L’amministrazione comunale mette in guardia da gruppi di vigilanza alternativi a quelli ufficiali
L’amministrazione comunale mette in guardia da gruppi di vigilanza alternativi a quelli ufficiali

Monte Crocetta e Maddalene. Potrebbero essere queste le prossime aree che vedranno partire il controllo di vicinato. Nuove attivazioni che seguono quella di Laghetto e quelle più storiche delle zone via Allende-Adenauer-San Giuseppe-Parco Fornaci; Campo Marzo e Quadrilatero; S. Lucia e Borgo Scroffa; Parco città e Sant’Andrea. E presto l’attività potrebbe coinvolgere anche i consiglieri comunali, che potrebbero essere chiamati ad entrare nei comitati dei loro quartieri. 

Tutto bene dunque?

No, perché il tema rischia di diventare caldo. Mentre lavora per estendere il progetto dei “cittadini-sentinella”, palazzo Trissino alza anche il livello di attenzione su iniziative che potrebbero svilupparsi in parallelo. Il sindaco Giacomo Possamai, non ci gira attorno: «Non esiste il controllo di vicinato fai-da-te, la creazione di questi gruppi deve passare per il necessario filtro della polizia locale e delle autorità preposte alla sicurezza pubblica». Un avviso generale, che sembra avere però un destinatario puntuale.

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Circola un volantino

Come raccontato ieri su queste pagine, è in circolazione infatti il volantino che pubblicizza la serata promossa per martedì a villa Lattes da FdI, in particolare dal capogruppo in consiglio comunale Nicolò Naclerio, assieme a Stefano Boschiero, di Vicenza ai Vicentini, per parlare di “controllo di vicinato dei quartieri di Santa Bertilla, corso San Felice, Mercato nuovo”. Volantino in cui compaiono anche i loghi gialli identificativi del progetto attivo in città. L’appuntamento è marchiato però “Aiutiamoci a difenderci”, ossia «comitati spontanei» (come li ha definiti Naclerio) che il consigliere comunale di opposizione sta incontrando. «La volontà - aveva spiegato l’esponente di FdI - è promuovere il controllo di vicinato, avviato dalla passata amministrazione e mantenuto dalla attuale, dato che funziona».

La replica del sindaco

«Condividiamo tutti l’idea che il controllo di vicinato possa essere uno strumento utile per far sì che ci sia un coordinamento tra cittadini ed è un tema che va bene sia promosso, ma è un’attività di sicurezza partecipata e integrata e non può diventare una specie di sicurezza privata o un’attività legata a una forza politica». E ancora: «Non si possono fare volantini con il logo del Comune e del controllo di vicinato per incontri promossi da un soggetto politico, che sia di minoranza o di maggioranza». E ogni riferimento non sembra per nulla casuale, dato che nel caso di villa Lattes la sala è stata richiesta da Naclerio in quanto capogruppo di FdI.

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Il tema è molto delicato

«Come ribadito anche nel recente comitato ordine e sicurezza pubblica - continua Possamai - il tema è molto delicato. I coordinatori e i vicecoordinatori dei gruppi vengono segnalati a questura e prefettura, dopo le necessarie verifiche sul fatto che abbiano i requisiti per assumersi questa responsabilità». «Ribadisco la volontà di estendere il progetto - conclude Possamai - e di relazionarci in maniera ancor più stretta con i gruppi. Tanto che chiederò ai consiglieri comunali, in base ai loro quartieri di residenza, di entrare nei gruppi, così da avere un rapporto costante». 

 

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