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Vicenza

Una foresta all’Olimpico. E la politica si divide

L’allestimento per l’opera di Fischer “Pelléas et Mélisande”, al via oggi, fa discutere «Brutto», critica la minoranza

Una foresta incantata, anzi, la foresta del regno di Allemonde. Tra rami e fogliame, fronde e manto erboso, il palcoscenico del teatro Olimpico è irriconoscibile. Una trasformazione avvenuta alla luce del giorno - per realizzare l’allestimento scenografico del dramma “Pelléas et Mélisande” - ma che ha fatto storcere il naso a più di qualche purista dell’architettura palladiano-scamozziana. Un proscenio olimpico così, di certo, non si era mai visto.

Teatro olimpico, una scenografia che divide

«Il bello è bello, il brutto è brutto», le parole, lapidarie, dell’ex assessore alla cultura Simona Siotto e consigliere della lista “Rucco Sindaco”, che con un post Facebook commenta in modo critico la particolare scenografia. 
Un arredamento teatrale necessario per ricreare la foresta in cui è ambientato il dramma, opera di Claude Debussy, dal testo di Maurice Maeterlinck, che da questa sera e fino a sabato 29 ottobre si prepara ad incantare il pubblico. I biglietti, dai 40 ai 100 euro a seconda della tipologia, sono esauriti da tempo. Lo spettacolo, che dà il via alla sesta edizione del Vicenza Opera Festival, porta del resto la firma del maestro Iván Fischer e di Marco Gandini, dunque garanzia di qualità.

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La scenografia è firmata da Andrea Tocchio

La scenografia al centro delle chiacchiere, invece, è realizzata da Andrea Tocchio. Che si tratti di una rivisitazione artistica temporanea e finalizzata all’interpretazione dei cinque atti del dramma debussiano, è evidente, quanto meno tra gli addetti ai lavori. Per chi invece non è avvezzo agli usi teatrali puri dell’edificio palladiano - specie tra i turisti - il palco, come si mostrava ieri mattina, deve essere sembrato quantomeno bizzarro. 
Cartelli informativi sulle modifiche provvisorie apportate al teatro, non se ne vedono. Solamente online, al sito del Teatro Olimpico, compare un avviso con cui “Si comunica che dal 24 al 30 ottobre, in occasione del Vicenza Opera Festival, è presente in Teatro un importante allestimento. Le visite turistiche restano garantite ad orario regolare, ma si informa della presenza su palco e orchestra di un apparato scenografico che ricrea la foresta che ospita il dramma Pelléas et Mélisande, opera di Claude Debussy, che sarà in scena dal 26 al 29 ottobre”.

Qualcuno definisce la scenografia una jungla

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In attesa del giudizio di chi, da questa sera alle 19, vedrà l’allestimento calato nell’opera, piovono i commenti sulle “variazioni” apportate all’Olimpico. E non sono esattamente lusinghieri. «Mala tempora currunt» scrive, sempre su Facebook, il consigliere di minoranza ed ex presidente del consiglio comunale Valerio Sorrentino. «Una giungla» osserva qualcuno, mentre altri si domandano «ma la Soprintendenza ha permesso tutto questo?». Già, la Soprintendenza. Nella giornata di ieri abbiamo provato a contattare l’attuale soprintendente, Fabrizio Magani, ma dai suoi uffici hanno fatto sapere che non era raggiungibile. 
Nessuna risposta neanche dalla responsabile tutela beni storico-artistici per l’area di Vicenza e provincia Francesca Meneghetti. 
Qualche indicazione sulla necessità o meno di permessi specifici per questo tipo di installazioni, potrebbe arrivare in giornata.

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Giulia Armeni

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