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In città affluenza al 76,73%

Prime proiezioni
M5S vola al 32%
La Lega batte FI

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Code ai seggi nel Vicentino. STUDIOSTELLA/CISCATO
Code ai seggi nel Vicentino. STUDIOSTELLA/CISCATO
Code ai seggi nel Vicentino. STUDIOSTELLA/CISCATO
Code ai seggi nel Vicentino. STUDIOSTELLA/CISCATO

ore 24 Centrodestra avanti tra le coalizioni al 33-36%, con un testa a testa Lega-Fi intorno al 13-16%. M5s primo partito, 29,5-32,5%. Centrosinistra al 24,5-27,5% con il Pd al 20-23%. LeU 3-5%. È la fotografia di un’Italia divisa in tre e senza maggioranza certa quella che consegnano i primi exit poll sulle elezioni politiche. Presto le proiezioni, nella notte i dati reali. Alle Regionali in Lombardia in testa Attilio Fontana del centrodestra (38-42%) su Giorgio Gori del centrosinistra (31-35%). Nel Lazio il governatore uscente Nicola Zingaretti è avanti con il 30-34% contro il 26-30% di Stefano Parisi per il centrodestra e il 25-29% di Roberta Lombardi del M5s.

 

ore 23 Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 secondo i primi dati ha votato il 71,48% degli aventi diritto. Alle ore 19 l’affluenza registrata è stata pari al 58,42%. Lo rende noto il Ministero dell’Interno. Secondo gli exit poll del Consorzio Opinio per la Rai, il M5S è il primo partito con una forbice tra il 29 e il 32 per cento. Seguono: Pd 20,5-23,5%; Forza Italia 13-16%; Lega 13-16%; Fdi 4-6%; LeU 3-5%; +Europa 2,5-4,5%; Noi con l’Italia 1-3%. Infine rischiano di non passare la soglia del 3%, Civica Popolare, Insieme, Svp e le altre che sono date allo 0,0-2%.

 

ore 19 Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 19 - ma il dato non è ancora definitivo - ha votato il 58% degli aventi diritto (circa 4.200 comuni su 7.958). Nel Vicentino l'affluenza è del 65,97% (120 Comuni su 120); in città ha votato il 63,21% degli aventi diritto.

(Qui l'affluenza alle 19 comune per comune nel Vicentino)

 

ore 16 Grande affluenza ai seggi in tutto il Veneto, dove nelle città ma anche nei centri minori si segnalano lunghe file di cittadini in attesa di entrare nelle sezioni elettorali. Si tratta di attese medie di 15-20 minuti, ma in alcuni casi si è sfiorata l'ora, dovute in parte alle nuove operazioni necessarie per il voto, come l’apposizione del tagliando antifrode, in parte al maggior afflusso di elettori, considerando anche che nella tornata delle precedenti politiche si era votato in due giorni.

 

ore 15 Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 ha votato il 19,43% degli aventi diritto (7.958 comuni su 7.958). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 14,94% degli elettori per la Camera.

 

ore 12.30 Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 in Veneto ha votato il 22,24% degli aventi diritto: la provincia con l'affluenza più alta è Vicenza con il 22,88%. 

Nelle 112 sezioni del Comune di Vicenza fino alle 12 ha votato il 21,72% degli elettori per la Camera e il 22,71% per il Senato (Qui l'affluenza alle 12 comune per comune nel Vicentino). 

Così nelle altre città del Veneto: Belluno 22,37%, Padova 21,95%, Rovigo, 21,65%, Treviso, 22,53%, Venezia 21,91%, Verona 22,11%.

A livello nazionale il dato si attesta oltre il 19%.

 

ore 11 Lunghe code ai seggi e operazioni di voto rallentate sono segnalate a Vicenza e in diverse zone della provincia. A causare il rallentamento il tagliando antifrode, che fa il suo esordio proprio in queste elezioni. Si tratta di un codice alfanumerico (composto da lettere e numeri) per evitare che finiscano nell'urna schede precomplilate. Verificata l'identità dell'elettore, il presidente di seggio prima di consegnare la scheda deve leggere ad alta voce il corrispondente codice che deve essere annotato sulla lista di sezione. Code anche all'ufficio elettorale del comune di Vicenza, per il ritiro della tessera.

 

ore 7 Hanno aperto regolarmente oggi, alle ore 7, i seggi per le elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Sempre oggi, nelle Regioni Lombardia e Lazio si voterà per il rinnovo dei Consiglio regionali e l'elezione del presidente della Regione. Si voterà in una sola giornata: i seggi chiuderanno questa sera alle ore 23.

Subito dopo - al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti - avrà inizio lo scrutinio, cominciando dallo spoglio delle schede per l'elezione del Senato e poi quelle della Camera. Domani, lunedì 5 marzo, a partire dalle ore 14, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali. Gli elettori per la Camera (diritto di voto dai 18 anni compiuti entro domenica) sono 46.604.925, di cui 22.430.202 maschi e 24.174.723 femmine; per il Senato (diritto di voto dai 25 anni) sono 42.871.428, di cui 20.509.631 maschi e 22.361.797 femmine. Eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni elettorali saranno 61.552.

Questi, invece, i numeri nel Vicentino: gli elettori per la Camera sono 652.432, di cui 319.893 uomini e 332.539 donne; per il Senato sono 597.173. Le sezioni elettorali sono 832, di cui 112 nel capoluogo.

 

ore 6 Una chiamata per 652.432 vicentini. Scocca l'ora delle elezioni politiche: domenica mattina apriranno i seggi per il rinnovo del Parlamento, giunto al termine della legislatura. Come già accadde nel 2001, le Politiche si svolgeranno in una sola giornata e non in due: le urne saranno aperte dalle 7 alle 23. E per la prima volta dopo 17 anni, il numero degli elettori vicentini torna a crescere.

 

VIDEO Come si vota

 

LA FEBBRE DA VOTO. L'ufficio elettorale della prefettura sta coordinando in queste ore l'articolata macchina del voto che coinvolgerà in tutta la provincia 652 mila vicentini. Tanti sono gli elettori della Camera dei deputati, residenti nei Comuni del Vicentino. Comuni che, in virtù delle recenti fusioni, sono scesi da 121 a 119, anche se a queste elezioni la prefettura ne conta ancora 120. Val Liona, nato dal matrimonio tra Grancona e San Germano dei Berici, farà il suo esordio alle Politiche; battesimo rimandato, invece, per il Comune nato dalla fusione tra Mossano e Barbarano: i due paesi, per i tempi della macchina elettorale, andranno ancora divisi alle urne. I 652 mila elettori, che voteranno in 832 sezioni, sono il numero più alto registrato nel Vicentino dalle elezioni politiche del 2001: allora gli aventi diritto erano mille in più. Rispetto a cinque anni fa, gli elettori vicentini sono 10 mila in più. Al Senato, invece, si fermano sotto quota 600 mila: per l'esattezza saranno 597.173, visto che il voto per Palazzo Madama è riservato a una platea più ristretta, cioè a chi ha compiuto almeno 25 anni. L'aumento degli elettori è una tendenza nazionale: in Italia sono chiamati alle urne 51 milioni di cittadini, il record degli ultimi 27 anni. La quota femminile è maggioritaria, 51 per cento. Una proporzione che vale anche per il Vicentino: alla Camera saranno chiamati a votare 319.893 uomini e 332.539 donne. Il Comune con più elettori è il capoluogo, con 81.277 aventi diritto in 112 sezioni: 37.908 uomini e 43.369 donne. Quello con meno aventi diritto è Laghi: appena 103.

 

COME SI VOTA. Per votare occorre recarsi al seggio indicato sulla tessera elettorale, muniti della tessera stessa e di un documento d'identità. Per la prima volta sarà applicata la nuova legge elettorale, un sistema misto in cui due terzi dei seggi parlamentari saranno assegnati con il sistema proporzionale e un terzo con il maggioritario in collegi uninominali. L'elettore riceverà due schede, una per la Camera dei deputati e una per il Senato. In ciascuna potrà scegliere tra le 18 liste in corsa. Potrà tracciare un segno sul simbolo di una lista e in quel modo il voto andrà alla lista e anche al candidato uninominale collegato; stesso effetto se si traccia un segno sul nome del candidato uninominale e uno su una lista; è infine possibile tracciare un segno solo sul nome dell'uninominale: il voto è valido per quel candidato e, nel caso di più liste in coalizione, sarà ripartito tra le liste in proporzione ai voti di ciascuna nel collegio uninominale. Non è ammesso, invece, il voto disgiunto, cioè a una lista e a un candidato uninominale non collegato a questa.

 

TAGLIANDO ANTIFRODE. A queste elezioni farà il suo esordio anche il tagliando antifrode. Si tratta di un codice alfanumerico (composto da lettere e numeri) per evitare che finiscano nell'urna schede precomplilate. Verificata l'identità dell'elettore, il presidente di seggio prima di consegnare la scheda deve leggere ad alta voce il corrispondente codice che deve essere annotato sulla lista di sezione. Dopo aver votato, la scheda (chiusa) va consegnata al presidente che prima di inserirla nell'urna controllerà che il codice alfanumerico sia lo stesso annotato prima della consegna. Dopodiché il presidente staccherà l'appendice con il tagliando antifrode e inserirà la scheda senza tagliando nell'urna. La scheda deve essere inserita nell'urna sempre dal presidente e mai dall'elettore.

Marco Scorzato

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