Quando il brigadiere dei carabinieri, Fabrizio Cannata, nel 2015, inviato dall'allora pubblico ministero Paolo Pecori, si presenta alla polizia civile di San Paolo, in Brasile, per cercare di dare un nome e un volto a chi ha assassinato Tommaso Lotto, la prima cosa che si sente dire è «Per no (...)
Clicca qui per proseguire la lettura