VICENZA. Sono sei-settemila all’anno i vicentini che visitano la Madonna di Medjugorje. Partecipano ai tour organizzati da gruppi, da agenzie viaggi e in alcuni casi da parrocchie. Si sobbarcano una decina di ore di viaggio in pullman (ne partono 4-5 la settimana), andata e ritorno, per un soggiorno che dura in media quattro giorni. Non risulta che qualcuno di loro abbia avuto apparizioni; tutti però sono concordi nel confermare il clima di grande serenità e spiritualità che si ispira in quei luoghi. E non manca chi è tornato profondamente cambiato.
Anche a loro, come ai milioni di altri pellegrini che si recano nella località bosniaca, celebre per le presunte apparizioni che si susseguono dal 1981, è rivolta la preoccupazione di papa Francesco che ha incaricato l'arcivescovo polacco Henryk Hoser di approfondire la situazione pastorale di quella realtà, nonché - come dice il comitato ufficiale della Santa Sede - le «esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad essere, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro» (VOTA IL SONDAGGIO).
«Noi non organizziamo pellegrinaggi a Medjugorje - precisa don Sinibaldi, dell'ufficio diocesano preposto ai pellegrinaggi - in quanto non si tratta di un luogo mariano riconosciuto ufficialmente. Ma papa Francesco ha a cuore proprio i pellegrini».