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La polemica

«Noi siamo per la pace». E proiettano il film pro Putin

Dopo che dai Saveriani è arrivato il rifiuto della sala, l’assemblea “No guerra No Nato” cambia indirizzo: la sede dei Cub.

«Noi non siamo filo putiniani, noi siamo per la pace. Siamo contro qualsiasi retorica, vogliamo analizzare ciò che accade e discuterne». La proiezione del film “Il testimone”, diventato un caso, si arricchisce di un nuovo capitolo.

Dopo che è stata negata anche la sala nella sede dei missionari Saveriani in viale Trento l’“Assemblea Vicenza No Guerra No Nato” in collaborazione con “Donbass Italia” non si arrende e annuncia che l’evento si terrà nella sede Cub in via dei Mille, a Vicenza. Domani (venerdì 12 aprile) alle 19.30 si inizierà con un collegamento con i giornalisti Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi dal Donbass quindi, alle 20.15, seguirà il film russo sul conflitto in Ucraina.

Il "no" del Comune di Vicenza

Il primo no era arrivato dal Comune, che non aveva concesso villa Tacchi agli organizzatori ritenuti troppo schierati dalla parte di Putin. Come alternativa era dunque stata annunciata la sala di viale Trento e sull’imminente appuntamento era intervenuto anche Kalyna, il comitato spontaneo della comunità ucraina. «Il film è patrocinato dal ministero della difesa della Federazione russa - aveva sottolineato - ed è un esempio lampante di propaganda russa». «Troviamo assolutamente fuori luogo la proiezione di tale film di chiaro stampo filorusso, a maggior ragione in un luogo cristiano».

Poi lo stop dei Saveriani

Ed ecco che, a pochi giorni dall’evento, è arrivato lo stop dei Saveriani che hanno spiegato: «Viste le ripetute e pesanti critiche ricevute, abbiamo ritrattato la disponibilità data perché non vogliamo in alcun modo prestare il nome dei Saveriani a illazioni: laddove siamo, in tutto il mondo, costruiamo relazioni di pace e formiamo alla cultura critica per la pace».

Gli organizzatori: «Censura»

«Assurdo quello che sta accadendo a Vicenza - ha considerato il portavoce dell’assemblea Andrea Urbani -. In seguito a non meglio precisate pressioni dall’alto ci è stato negato anche lo spazio in viale Trento, a soli quattro giorni dalla proiezione. Non abbiamo sollevato polemiche dopo il primo rifiuto del Comune, ma questo secondo no, arrivato all’ultimo momento, è inaccettabile. Noi siamo comunque decisi ad andare avanti. L’ingresso in via dei Mille sarà garantito per le persone che si sono prenotate, ci dispiace però perché non potrà avere luogo in uno spazio adeguato. Avremo a disposizione una sala piccola e non ci saranno posti a sedere per tutti».

«Le ripetute critiche al film - aggiunge Urbani - arrivano da chi non lo ha visto. Ostacolarne in questo modo la proiezione significa censurare, tornare agli anni più bui del passato. Perché ostacolare il dialogo, la diversità di vedute, la discussione e anche il dissenso? Perché accettare passivamente e senza spirito critico politiche che ci stanno conducendo verso un conflitto mondiale?».

Claudia Milani Vicenzi

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