<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
VICENZA

Nasce a Lumignano un sentiero per Matteo Cazzola. «Il ricordo si unisce al valore sociale»

Il 35enne morì lo scorso marzo in Norvegia a causa di una valanga. L’opera realizzata dai genitori e dai volontari Cai
La mamma di Matteo Cazzola a destra e l’architetto Lisa Iannoscoli a Lumignano S.M
La mamma di Matteo Cazzola a destra e l’architetto Lisa Iannoscoli a Lumignano S.M
La mamma di Matteo Cazzola a destra e l’architetto Lisa Iannoscoli a Lumignano S.M
La mamma di Matteo Cazzola a destra e l’architetto Lisa Iannoscoli a Lumignano S.M

Il settore Minetti della falesia di Lumignano si arricchisce de “Il sentiero di Matteo”. Un percorso esposto al sole, sicuro e impreziosito dalla messa a dimora di fiori e di piantine di bisi di Lumignano in ricordo del giovane 35enne Matteo Cazzola mancato a fine marzo in Norvegia, sorpreso da una valanga. 

Il bando nazionale

Tutto nasce un anno fa quando il Club Alpino Italiano nazionale presenta un bando volto a valorizzare i siti naturali d’arrampicata; vi partecipa anche la sezione vicentina con un progetto che prevede il comodato d’uso e la riqualificazione di alcuni settori della falesia di Lumignano per un totale di oltre 200 vie di roccia adatte a bambini, principianti e agli arrampicatori più esperti fino al 7b.

Ed è qui che si uniscono le strade di Matteo Cazzola e del Cai Vicenza: con una raccolta fondi guidata da un’amica dell’alpinista scomparso prematuramente e la proposta di riqualificare un sito d’arrampicata per principianti e bambini che presentava importanti salti di roccia per essere raggiunto. Ma c’è di più. L’opera, a questo punto denominata “Il sentiero di Matteo”, ha come obiettivo la creazione di un accesso più agevolato al Soccorso Alpino in caso d’infortunio in parete. 

Accesso più sicuro alla falesia

Finora, infatti, per raggiungere alcune zone della falesia era necessario l’uso dell’elicottero; con questo sentiero una parte dell’area risulta velocemente raggiungibile a piedi dai soccorritori. A condurre i lavori sono stati i soci Cai di Vicenza della Commissione sentieri, che prima hanno ricavato il tracciato segnando i tornanti da seguire e successivamente lo hanno liberato da rovi e arbusti, seguiti da una cinquantina di amici e parenti di Matteo Cazzola. Il tutto si è potuto svolgere grazie alla disponibilità della famiglia Capraro, proprietaria del terreno. 

Leggi anche
Matteo Cazzola morto sotto la valanga. «Amava la montagna e si batteva per l'ambiente»

I lavori sono iniziati a novembre

«I lavori sono iniziati i primi di novembre e si stanno concludendo in questi giorni - racconta l’architetto Lisa Iannascoli, vice presidente Società alpinisti vicentini e socia Cai - Decine di persone, durante i fine settimana, si sono turnate per effettuare le lavorazioni più semplici che riguardano i muretti a secco e il loro drenaggio. Alle realizzazioni più complesse ci hanno pensato due artigiani esperti della pietra a secco, Tommaso Saggiorato e il toscano Jerry Pieri». «Non conoscevo Matteo personalmente - chiude Iannascoli - ma da diversi anni collaboro con il Cai di Vicenza nell’organizzazione di corsi per il recupero di muri a secco». La mamma, il papà e la sorella del giovane alpinista non sono mai mancati nei fine settimana di lavori in falesia. 

Leggi anche
Addio a Matteo Cazzola, ucciso da una valanga in Norvegia

L'iniziativa 

«Si tratta di una bella esperienza e di una splendida iniziativa in ricordo di nostro figlio che, pur non arrampicando, amava la natura e la montagna - raccontano i genitori Laura e Giulio - È stato emozionante essere qui a condividere momenti di vita con i suoi amici. Il nostro grazie va al Cai Vicenza e a Lisa Iannascoli che ci hanno supportato nell’iniziativa che ha non solo il valore del ricordo, ma anche un risvolto sociale importante». Per l’inaugurazione ufficiale di riqualificazione del versante sud della falesia di Lumignano, in programma il prossimo 18 febbraio, all’inizio de “Il sentiero di Matteo” sarà posizionata una pietra commemorativa che ne porterà il nome. 

In questo modo sarà possibile collegare il ricordo dello scialpinista vicentino alla natura e alla montagna che tanto amava. 

Sara Marangon

Suggerimenti