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Il trend

La ripresa degli arrivi nel Vicentino dopo il crollo dovuto al lockdown

Il trend del turismo si misura in “presenze”. E quelle censite dal Consorzio Vicenzaè attraverso gli uffici Iat (certificate dal portale statistica della Regione) parlano, almeno fino alla primavera scorsa, di un rilancio del comparto. Nel capoluogo infatti, da gennaio ad aprile – mesi di cui è possibile avere dati ufficiali – si sono registrate quasi 77 mila presenze di turisti sia italiani, sia stranieri. Nello stesso periodo dello scorso anno, compresi dunque i mesi che hanno preceduto lo scoppio della pandemia, quindi gennaio e febbraio, le presenze erano state poco meno di 100 mila. Il numero positivo è però quello relativo ai mesi di marzo e aprile, che nel 2021 crescono rispettivamente del +135,07% e, addirittura, del + 332,82%. Ad aprile 2020 infatti, il flusso era stato di appena 4.871 presenze (vigevano le restrizioni dure), quello appena trascorso ne ha fatte segnare oltre 21 mila. Proporzioni in linea anche allargando l'obiettivo a tutto il territorio provinciale: 321.051 le presenze da gennaio ad aprile 2021 contro le 366.438 nel medesimo periodo dell'anno precedente, con un'impennata però vertiginosa tra marzo e aprile scorsi (quasi il 200% di visite in più). Si tratta perlopiù di visitatori italiani – Lombardia, Trentino, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio – ma non mancano però anche stranieri – Germania, Francia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi – di passaggio nel Vicentino per scoprire le bellezze artistiche e architettoniche (Palladio in primis) della zona.

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