<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

L’assistente di Margherita Hack: «Così raccolgo la sua eredità»

Elvira De Poli, divulgatrice di astrofisica, è stata l’assistente della grande scienziata. Sarà stasera al Parco della Pace

“Tutti noi abbiamo un’origine comune, siamo tutti figli dell’evoluzione dell’universo, dell’evoluzione delle stelle e quindi siamo davvero tutti fratelli”.
Fratelli e sorelle, figli e abitanti della “Terra: la nostra unica casa”. Esattamente ciò che, da profonda conoscitrice delle stelle, vedeva dal suo osservatorio privilegiato l’astrofisica Margherita Hack, a cui è attribuita la frase d’incipit. 

La Star Night alle 20.45 al Parco della Pace

Ci sarà anche lei, in qualche modo, all’evento “Star Night”, in scena oggi alle 20.45, al Parco della Pace. A portare il ricordo, il monito, l’opera della celebre scienziata ci penserà infatti Elvira De Poli, padovana di origine vicentina che, per lunghi anni, è stata la sua assistente. Con lei, nella serata, ci sarà anche il chimico Alessandro Rizzotto, che parlerà di “Terra, Acqua, Clima”.  Laureata in astronomia all’università di Padova, De Poli è ricercatrice e membro dell’ufficio stampa dell’Esa. Un’esperienza, la sua, che l’ha portata a voler diffondere e condividere l’affascinante mondo dell’astronomia attraverso mostre e spettacoli. “Star Night” è uno di questi e si inserisce non a caso nella programmazione della Domenica ecologica vicentina, dedicata alla Terra.


De Poli, siamo tutti fratelli e sorelle perché, come dice lei, siamo figli delle stelle?
Certamente e in realtà è una cosa molto banale, se si conserva qualche reminiscenza scolastica. Non a caso partirò proprio dall’inizio di tutto, la nascita dell’universo. L’universo è fatto di atomi, particelle, stelle, galassie, pianeti, energia, materia. La materia siamo anche noi. La materia si è trasformata ma non si è creata e noi deriviamo da quello. Noi, insomma, siamo figli di una fluttuazione quantistica. E, del resto, tutti gli elementi che sono presenti nel nostro corpo, come il calcio o il ferro nel sangue, sono frutto dell’esplosione di alcune stelle dette “Supernova”, che, morendo, proiettano nello spazio polveri e gas, dando vita a nuove stelle e pianeti.


Detto così sembra semplicissimo: la divulgazione l’ha imparata da Margherita Hack?
Sì. Lei è stata una pioniera nella divulgazione astronomica su larga scala, quella accessibile a tutti, senza equazioni e spiegazioni difficili. Io la conobbi proprio iscrivendomi al suo corso di divulgazione scientifica, nel 1991, alla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste. Lì ho imparato, da lei, quello che oggi faccio, diventando la sua assistente per qualche anno.


Com’è stato lavorare con una delle più autorevoli scienziate del Novecento?
Inutile dire che era straordinaria, una donna libera, prima direttrice di un osservatorio, quello di Trieste. Ma era anche una persona con un carattere spiccato, non si faceva piacere chiunque. Aveva un accento toscano molto marcato e, ricordo, all’inizio la cosa più difficile fu capirla, non comprendevo nemmeno una parola di ciò che diceva (ride). Ma mi ha dato moltissimo. Anche dopo la pensione, aveva conservato il suo ufficio all’università di Trieste e ci veniva tutti i giorni, perché diceva che a casa s’annoiava. 


Quali applicazioni pratiche hanno l’astronomia e l’astrofisica invece? 
Beh, il microonde di casa funziona a “radiazione cosmica di fondo”, quella che ha permesso ai telescopi di “vedere” fino a 380 mila anni. Ancora: il grafene, che si usa in tutta l’industria e persino nel tessile, è stato scoperto da due astronomi che, negli anni Settanta, osservando l’universo cercavano il carbonio e si imbatterono invece in questi atomi esagonali molto strani. Il grafene appunto, che vanta la durezza teorica del diamante e l’elasticità della plastica.

 

Giulia Armeni

Suggerimenti