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Il caso

In arrivo nel Vicentino 700 migranti: «Sindaci, accoglieteli». «Scaricati come pacchi davanti ai municipi»

di Giulia Armeni
Il prefetto "precetta" i Comuni che ancora non hanno accolto. Il primo cittadino di Altavilla, Carlo Dalla Pozza: «Gestione inaccettabile»
L'arrivo di un gruppo di migranti in una foto d'archivio
L'arrivo di un gruppo di migranti in una foto d'archivio
L'arrivo di un gruppo di migranti in una foto d'archivio
L'arrivo di un gruppo di migranti in una foto d'archivio

Settecento nuovi arrivi di qui ai prossimi mesi. Richiedenti asilo provenienti soprattutto dall'Africa attraverso la rotta mediterranea e che andrebbero ad aggiungersi ai 1.200 già ospitati in tutta l'area berica (di cui circa 400 sfollati ucraini). Migranti da accogliere con somma urgenza, tant'è vero che - già nella mattinata di ieri (martedì 11 luglio) - sono approdati ad Altavilla e a Sovizzo i primi gruppetti di stranieri trasferiti dal centro di smistamento di Mestre. Altri Comuni sono stati contattati dagli uffici di contra' Gazzolle in una "chiamata all'accoglienza" che, se non è precettazione, poco ci manca. La situazione, del resto, è in rapida e preoccupante evoluzione. "Ravvicinati e consistenti eventi di sbarco", scrive in un documento inviato ai sindaci l'ufficio prefettizio. Un documento che, in oggetto, recita proprio "Emergenza afflusso richiedenti protezione internazionale in arrivo nel territorio nazionale". Alla luce di questa nuova ondata migratoria, si legge ancora nella nota, "si prevede che possa essere assegnato un numero di migranti tale da rendere necessario l'approntamento di idonee strutture destinate all'accoglienza".

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Il prefetto

Ma il prefetto Salvatore Caccamo prova a rasserenare gli animi (soprattutto quelli dei sindaci): «Non siamo in emergenza - chiarisce - e proprio perché vogliamo prevenirla stiamo chiamando i sindaci che fino ad oggi non hanno mai attivato Cas (Centri d'accoglienza straordinaria) o Sai (Sistema accoglienza e integrazione)o accolto migranti, chiedendo loro di mettere a disposizione strutture da adibire a centri di accoglienza provvisori». Anche per questo la Regione, l'Anci e le prefetture venete hanno predisposto un protocollo per l'accoglienza diffusa che sarà sottoscritto a breve. 

I casi di Altavilla e Sovizzo

I sindaci "precettati", però, che ieri all'alba si sono visti trasferire i primi migranti, protestano. Non ci va giù leggero il sindaco di Altavilla Carlo Dalla Pozza descrivendo quello che definisce «un atteggiamento inaccettabile da parte della prefettura». La levataccia delle 5 per andare a prendere - letteralmente - i tre migranti trasferiti d'imperio dal centro d'accoglienza di Mestre brucia ancora. Tre ragazzi del Mali, sbarcati a Lampedusa giovedì scorso e accompagnati in pulmino davanti al municipio di Altavilla, anzi, «scaricati come pacchi» si scaglia Dalla Pozza. Come lui, si è trovato nella medesima, scomoda situazione anche il collega di Sovizzo, Paolo Garbin. Che i migranti se li è ritrovati «seduti su una panchina davanti all'ufficio postale, catapultati lì con un furgone, da un soggetto non meglio identificato».

Il sindaco di Altavilla Carlo Dalla Pozza sul caso migranti

Ma per capire il braccio di ferro burocratico che si sta consumando tra Comuni e prefettura occorre fare un passo indietro. La telecronaca la fa lo stesso Dalla Pozza. «Alle 16.30 ci chiama una funzionaria della prefettura dicendo che, per ordine del prefetto, dobbiamo accogliere tre migranti, che sarebbero arrivati da Mestre e che, essendo in emergenza, non potevamo evitarlo». Qualche ora dopo, «alle 19.30», una nuova chiamata. «Ci dicono che i migranti sarebbero arrivati alle cinque del mattino e avremmo dovuto prenderli e farcene carico, così, senza un minimo di preavviso, di spiegazioni, di interlocuzione», è ancora furibondo Dalla Pozza. Il quale prova a coinvolgere i carabinieri, «ma niente da fare». Profondamente contrariato, Dalla Pozza all'alba si fa trovare in Comune, «peccato che poi siano arrivati alle dieci». Tre «ragazzotti del Mali, in tuta e con solo un "foglio di sbarco" come documento, abbiamo dato loro cracker e acqua e grazie all'associazione "Energia e sorrisi", degli abiti adeguati». E dove dormiranno?  «La casa di riposo Papa Luciani in via Vicenza ha liberato i locali dell'ex asilo nido, abbiamo portato letti e riempito il frigo di yogurt, non sappiamo che altro fare, se dobbiamo controllarli noi, quanto resteranno, nulla - conclude Dalla Pozza - lo ripeto, questo sistema, della prefettura e del governo, è inaccettabile»

Il sindaco di Altavilla con i profughi
Il sindaco di Altavilla con i profughi

I sindaci

«La presenza nel territorio di migranti non adeguatamente gestiti causa l'impossibilità dei Comuni di far fronte a questa emergenza e potrebbe avere ricadute negative in termini di sicurezza e di vivibilità». Ad esprimere preoccupazione sono, in una nota congiunta, i sindaci di Cornedo, Brogliano, Castelgomberto, Trissino e Gambellara, tra quelli precettati dalla prefettura, che parlano di «tempistiche e richieste insostenibili e lesive della dignità umana degli stessi richiedenti asilo».

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