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Cambiamenti climatici

Il raccolto va in rosso. La siccità ora soffoca i campi del Vicentino

Tic toc, tic toc. Il tempo passa e le lancette proseguono inesorabili il loro corso ma la situazione non cambia. La siccità continua a prendere per il collo l’agricoltura che, anche nel Vicentino, rischia seriamente l’asfissia. In alcuni casi, come spiega Confagricoltura, i dati sono già incontrovertibili. 
La trebbiatura Il vicepresidente di Confagricoltura Vicenza e presidente di settore Gianni Biasiolo, commenta la situazione del frumento: «Il grano è stato trebbiato e ormai da qualche tempo riposa nei silo - spiega - Per questo possiamo dire con certezza che abbiamo subito un calo del 20 per cento rispetto a un’annata normale. Per grano e orzo abbiamo già dati veritieri. La questione è che chi ha potuto avere l’acqua e ha quindi potuto irrigare avrà un’annata quasi normale mentre per tutti gli altri che invece non hanno avuto la possibilità di irrigare, il rischio è di aver compromesso tutto il raccolto». Per il mais, invece, bisogna aspettare: «È tutto da vedere - prosegue Biasiolo - Perché la trebbiatura è a settembre. Se guardiamo alla zona del Basso Vicentino, venerdì c’è stata una discreta precipitazione. Un bel temporale che però ha aiutato chi aveva già avuto la possibilità di irrigare, perché gli agricoltori del Basso sono vicini al canale Leb che prende acqua dall'Adige che, a sua volta, può disporre dell’acqua del Trentino dove è anche piovuto. In altre zone, invece, purtroppo non c’è acqua. Il quadro generale non è roseo. Il mondo è strutturato per portare la merce un po’ ovunque e quindi non c’è problema per i rifornimenti ma ricordo un’annata come quella del 2003 in cui c’era stato un aumento dei prezzi momentaneo. Oggi, invece, le aziende locali soffrono e i prezzi sono raddoppiati a casua di numerosi fattori determinati dal quadro internazionale».
Il riso Anche in questo caso è una corsa contro il tempo. Fino ad ora, l’acqua non è stata fondamentale per la coltivazione del riso, simbolo di Grumolo. Costantino Barban presiede l’associazione produttori del Presidio slow food del riso di Grumolo: «Dobbiamo ringraziare il Padre eterno per la bella tempesta dell’altra sera - scherza - Una pioggia del genere non sconfigge la siccità, perché è un problema che parte da questo inverno e dalle mancate precipitazioni in montagna. Il temporale guarisce un po’ le cose ma il riso è una gran “bestia”. Fino a ora l’acqua è servita ma non troppo. Più le giornate si accorceranno e più diventerà fondamentale come volano termico per limitare lo sbalzo. L’acqua serve di più da adesso in poi, diventa davvero indispensabile. Fino a ora si potrebbe considerare una stagione senza problemi ma bisogna vedere cosa succederà d’ora in avanti. Il riso maturerà normalmente verso fine settembre, primi di ottobre. Tiriamo il fiato ancora ma siamo ai minimi termini. Siamo arrivati al limite: bisogna che ora la situazione cambi.
La politica La presidente di Confagricoltura Vicenza, Anna Trettenero spiega: «Molti agricoltori vicentini hanno raccolto il grano con riduzione della produzione del 30 per cento e peso specifico basso. Qualsiasi coltura che non ha possibilità di essere irrigata con queste condizioni e le nuove previsioni di alte temperature e assenza di pioggia rischia di non arrivare a maturazione. Le irrigazioni sono concesse ad alternanza e le semine dei secondi raccolti sono sospese. Non è forse ora di riprendere la questione sulla nuova Pac (Politica agricola comune) che dovrebbe iniziare a gennaio 2023, studiata in un tempo ben diverso da quello che viviamo e che avrà pesanti ricadute?». 

 

Karl Zilliken

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