La sicurezza, analizzata nelle sue tante sfaccettature e dalle diverse angolazioni da parte di chi, ogni giorno, è chiamato ad occuparsene e a dare risposte.
Il tema centrale del forum al GdV
Questo il tema centrale nel forum organizzato da Il Giornale di Vicenza e al quale hanno partecipato il prefetto Salvatore Caccamo, il sindaco Giacomo Possamai, il questore Dario Sallustio, il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe Moscati, il comandante provinciale della guardia di finanza Cosmo Virgilio e il comandante della polizia locale Massimo Parolin.
Dal degrado allo spaccio di droga, dalle zone “calde” del capoluogo all’aumento dei furti nelle abitazioni e delle rapine per strada, sono tre le parole d’ordine: telecamere, controlli capillari e ruolo attivo dei cittadini.
La videosorveglianza
E proprio a proposito di videosorveglianza il prefetto ha annunciato un’importante novità: grazie a un nuovo protocollo tutte le immagini delle telecamere dei vari Comuni, comprese quelle dei targa system (precedentemente escluse) potranno essere condivise con le forze di polizia. Quindi tutte le sale operative saranno interconnesse, con i vantaggi che la novità implica sia in termini di prevenzione che di lotta al crimine.
Aree carenti: servono più telecamere
«Il centro storico di Vicenza è ben coperto - ha considerato il sindaco Possamai - mentre i quartieri lo sono meno per ovvie difficoltà infrastrutturali. Il nostro obiettivo, annunciato anche in campagna elettorale, è proprio quello di potenziare le aree carenti. Si comincerà con le zone di Santa Lucia, ponte degli Angeli, ponte Furo e zona Eretenio, dove gli impianti saranno attivati già in questi primi mesi dell’anno. Ci siamo inoltre confrontati nel corso dell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sul nuovo finanziamento di 100 mila euro dal fondo interministeriale. L’idea è di puntare sulla parte est e quella ovest della città: dunque San Pio X e zona San Lazzaro, anche alla luce di recenti fatti di cronaca».
Il ruolo dei privati
Ci sono poi possibili “collaborazioni” con i privati. Una serie di imprese nella zona ovest sta valutando di implementare i sistemi di videosorveglianza che potrebbero essere collocati all’inizio e alla fine di ogni via e quindi “donati” al Comune garantendo così una copertura delle aree interessate e senza creare problemi per quel che concerne l’aspetto della privacy.
Occhi puntati sulla città
Anche da parte dei cittadini. Citando il criminologo George Kelling e la sua teoria nota come “broken windows” il questore ha riportato le sue parole: «Collaborare, collaborare, collaborare». «Un’azione che deve essere attuata - ha detto - non solo tra forze di polizia. I cittadini sono fondamentali. Al di là di progetti di controlli di vicinato, penso al ruolo di ogni singolo che può essere una sorta di “antenna” nella città, riappropriandosi del territorio».
Il numero e la tipologia dei reati
Se alcuni reati, quali i furti ad esempio, hanno registrato un aumento è altrettanto vero che altri (come lesioni e minacce) siano invece diminuiti così come spaccio e consumo di droga sembrano essere stabili. Sia il questore che il comandante provinciale dei carabinieri hanno posto l’accento sull’intensificazione dei controlli e delle operazioni ad alto impatto.
«La situazione non è allarmante, ma il dato statistico consola poco chi ha subìto un furto o una rapina - ha considerato il comandante Moscati -. Fondamentale è andare alla radice dei problemi e non limitarsi a “cure palliative”. Da parte dell’Arma c’è stato un consistente potenziamento della presenza sul territorio e siamo passati da settanta servizi giornalieri a ottanta. Non solo: puntiamo a prolungare l’orario di apertura delle caserme».