I dati che vengono forniti dall’Istat sono tanti. Si prestano a più letture. Ma sicuramente danno un’indicazione chiara: nel 2020 sono morte molte più persone rispetto agli scorsi anni. Sia che si guardi da gennaio o a maggior ragione se si considera il periodo caldo dell’epidemia (da marzo in poi) la forbice tra i decessi avvenuti quest’anno e quelli che invece si sono registrati nel quinquennio tra il 2015 e il 2019 non è indifferente. E forse potrebbe essere presa in considerazione da chi ancora si professa negazionista. Anche se, va detto subito, accanto ai numeri non è automatica l’etichetta Covid. Per il momento, però, si può partire da qui: 5.895 sono le persone che hanno perso la vita nel Vicentino da inizio anno a fine agosto (ultimo dato disponibile di Istat); 5.500 sono quelle che, invece, sono scomparse di media ogni anno dal 2015 al 2019.
Se poi si scende nel dettaglio e si prende in considerazione il periodo dell’emergenza (da marzo in poi) allora si passa a un totale di 4.400 vittime nel periodo che va fino a fine a agosto rispetto alle 3.900 di media (3.840 lo scorso anno). Il che significa cinquecento persone scomparse in più.