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Le categorie economiche

Vicenza e la crisi di governo. «Incompetenza e scelleratezza hanno causato questo disastro»

«Irresponsabilità», «incompetenza», «scelleratezza», «danno enorme» e per sintetizzare: «Un vero e proprio disastro». Se c’erano delle parole pesanti e decise da utilizzare, Laura Dalla Vecchia non si è di certo tirata indietro. E questo fa capire quanto sia arrabbiata, forse per utilizzare un eufemismo, la presidente di Confindustria Vicenza per la crisi di governo con una situazione che non esita a definire «grave». Con lei anche gli altri presidenti delle categorie economiche del Vicentino (Gianluca Cavion per Confartigianato e Sergio Rebecca per Confcommercio) che si uniscono alle critiche e vanno all’attacco di un partito e di una classe politica. 
È proprio Laura Dalla Vecchia a partire con l’affondo. «Non è accettabile - afferma la presidente degli industriali berici - che parte del Parlamento rappresenti così indegnamente gli interessi del proprio Paese; sembra quasi un’operazione di intelligence al contrario. Al Senato si sono viste e sentite cose che vanno oltre l’irresponsabilità, cose indecorose e irrispettose della gravità della situazione che stanno vivendo le persone e le imprese. Ancora più paradossale è che la crisi, che non possiamo permetterci, arrivi a causa della scelleratezza dell’unico partito che è stato al Governo da inizio legislatura fino ad oggi e che quindi ha potuto esprimere, nel bene e nel male, il proprio potere e le proprie prerogative negli ultimi quattro anni».
Ecco, la numero uno dell’associazione industriali di Vicenza nel suo discorso non pronuncia mai il nome del Movimento 5 stelle; e probabilmente non è un caso. «Questo disastro - rincara - è il risultato di una classe politica lontanissima dal mondo reale, che si occupa dei bonus monopattini, dei banchi a rotelle, di “abolire la povertà”, e che oggi, come se ce ne fosse ancora bisogno, ha autodenunciato la propria incompetenza dai palazzi delle istituzioni che rappresentano i cittadini di un Paese che non merita tutto questo. Draghi, con cui non siamo sempre d’accordo ma che rimane di gran lunga il capo del governo più rispettato che abbia avuto l’Italia a livello internazionale, il ministro Franco, che sta tenendo in piedi i conti del Paese e il presidente Mattarella, che è stato richiamato ad un nuovo settennato dopo un altro teatrino indegno che ci hanno donato gli stessi protagonisti di oggi, sono un patrimonio immenso per il nostro Paese, perderli sarebbe una follia».
La crisi di governo per Dalla Vecchia rappresenta «un danno enorme nell’immediato e ancora peggio nel futuro. Ci aspettano tempi bui, abbiamo bisogno di chi ha spalle larghe e ampie vedute. Abbiamo potuto testare quelle di Conte e quelle di Draghi. Non c’è dubbio su chi ha dato prova di saper tenere la barra dritta. Le imprese, i lavoratori e il Paese non possono affrontare anche una crisi di Governo». La conclusione è affidata a un commento sintetico («È un vero disastro») e a un auspicio: «Dobbiamo essere tutti vicini e fidarci del presidente Mattarella».
Anche Gianluca Cavion, presidente degli artigiani, punta il dito contro il Movimento 5 stelle. «Il premier Draghi ha scelto di non scendere a ulteriori compromessi e non posso che comprenderlo - afferma Cavion - Tanti italiani hanno sperato fino all’ultimo che potesse resistere nel ruolo; il comportamento irresponsabile del Movimento 5 stelle, le cui conseguenze abbiamo cominciato a registrare oggi con l’aumento dello spread e con riflesso automatico sull’aumento del debito pubblico, ha pesato in modo determinante». Anche in questo caso arriva l’auspicio: «Mi auguro che la saggezza del presidente Mattarella concorra ad individuare una soluzione che consenta di attuare i provvedimenti già varati, evitare ritardi nell’utilizzo delle risorse comunitarie e di rispondere ai bisogni di lavoratori, famiglie e imprese».
Pone le proprie speranze nel Capo dello Stato anche Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio. «È un fatto grave - commenta - che accade in un momento delicatissimo. Mi auguro che con l’apporto determinante del presidente della Repubblica Sergio Mattarella si riesca a individuare una formula di Governo che abbia la necessaria capacità e autorevolezza per affrontare i temi urgenti oggi sul tappeto e quelli ancor più preoccupanti che probabilmente si appaleseranno nel prossimo autunno». 

Nicola Negrin

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