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Vicenza

Controlli di vicinato in calo, dimezzate le segnalazioni

di Nicola Negrin
Controllo di vicinato, uno dei quartieri vicentini interessati da un progetto simile a quello scaligero
Controllo di vicinato, uno dei quartieri vicentini interessati da un progetto simile a quello scaligero
Controllo di vicinato, uno dei quartieri vicentini interessati da un progetto simile a quello scaligero
Controllo di vicinato, uno dei quartieri vicentini interessati da un progetto simile a quello scaligero

Roberto Ciambetti, consigliere comunale delegato alla sicurezza partecipata, fornisce subito la chiave di lettura: «No - afferma - non parliamo di servizio che non funziona. Semplicemente il controllo di vicinato si è finalmente affinato. Come doveva essere». E si è «affinato» poiché da un anno all’altro le segnalazioni arrivate al comando della polizia locale tramite le chat dei quartieri si sono più che dimezzate, passando dalle 145 del 2020 alle 66 del 2021. Il tutto mentre, paradossalmente, le zone coperte dalla sperimentazione sono raddoppiate.  I dati si trovano nella relazione annuale preparata dagli uffici del comando di stradella Soccorso Soccorsetto. All’ultima pagina, al capitolo “Settore controlli di vicinato”, seguiti dal responsabile commissario principale Federico Ponzio si legge appunto che dal primo gennaio al 31 dicembre 2021 le quattro aree dove sono stati attivati i controlli di vicinato (Mercato Nuovo, il quadrilatero di viale Milano, Parco Città e Santa Lucia) hanno prodotto meno di una settantina di segnalazioni. 

Nel dettaglio, la maggior parte (20) riguardano la tossicodipendenza, mentre subito dopo ecco le situazioni di degrado (11 segnalazioni); sono otto, invece, quelle relative all’abbandono di rifiuti. Quattro per atti vandalici e altrettante per violazioni del codice della strada. Gli schiamazzi e i disturbi della quiete pubblica sono stati l’oggetto di tre indicazioni arrivate dai cittadini mentre gli assembramenti Covid (che nel 2020 non erano stati conteggiati) per due volte sono stati segnalati. Medesimo numero per prostituzione, persone sospette, furti, veicoli sospetti e veicoli abbandonati. Infine, ci sono anche i casi singoli come le anomalie stradali, attività commerciali, cani ma anche velocità pericolosa. 

Molte di più, come anticipato, sono le segnalazioni arrivate nel 2020. La maggior parte dei “richiami” inviati dai residenti nell’anno del Covid ha riguardato i bivacchi (18) seguiti da degrado (16) e tossicodipendenza (15). Ecco poi 13 segnalazioni per schiamazzi e disturbi, 12 per abbandono di rifiuti e 11 (un numero non basso) per una voce che genericamente viene definita “cani” e che riguarda in particolare il mancato rispetto dei regolamenti tra guinzaglio e deiezioni. Nove le indicazioni per codice della strada e prostituzione, otto per atti vandalici. Seguono quindi le richieste di intervento per ripristino della segnaletica (6), nomadi (6) e occupazioni abusive (6). Cinque i richiami per buche e voragini, quattro per persone bisognose di aiuto e altrettante per ubriachezza molesta. Le aree incolte chiudono la graduatoria delle segnalazioni: tre le fotografie scattate e inviate dai residenti nei due quartieri che sono stati coinvolti dall’avvio del progetto. 

Confrontando il 2020 con il 2021, Ciambetti non ha dubbi: «È migliorata la qualità delle informazioni che arrivano». Secondo il consigliere delegato alla sicurezza partecipata «all’inizio arrivavano molte segnalazioni che non erano utili; per esempio: “c’è una persona strana che gira attorno a casa”. Le segnalazioni sensibili non erano molte, veniva più che altro riportata apprensione. Invece via via che si è andati avanti sono arrivate indicazioni più utili a noi per gestire le situazioni. Parlo ad esempio delle segnalazioni ambientali, come l’abbandono di rifiuti. Ci sono servite per rintracciare le persone». Il progetto, in ogni caso prosegue «e - conclude - stiamo lavorando per far crescere le zone sperimentali. Ma bisogna trovare le persone adatte a svolgere il compito». 

 

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