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Verso le elezioni

Coalizione civica è con Possamai: «Rimetteremo la città dopo 5 anni»

Le tre liste, Coalizione civica, Sinistra Italiana, Verdi e Socialisti, sostengono la corsa di Giacomo Possamai
I candidati Coalizione civica, Sinistra Italiana, Verdi e Socialisti sono in 32. (Foto Labruna)
I candidati Coalizione civica, Sinistra Italiana, Verdi e Socialisti sono in 32. (Foto Labruna)
I candidati Coalizione civica, Sinistra Italiana, Verdi e Socialisti sono in 32. (Foto Labruna)
I candidati Coalizione civica, Sinistra Italiana, Verdi e Socialisti sono in 32. (Foto Labruna)

Il portavoce di Coalizione civica Ciro Asproso, che per la prima volta non si candida ad una sfida elettorale, interrompendo una tradizione iniziata nel 1985 prima in circoscrizione e poi in consiglio comunale, definisce questa lista con quattro termini che delimitano subito il terreno di gioco: unitaria, progressista, ambientalista, popolare. La lista in questione, che sostiene la corsa del candidato sindaco del centrosinistra Possamai, è quella che unisce Coalizione civica, Sinistra Italiana, Verdi e Socialisti: 32 candidati, compresi la consigliera regionale dei Verdi Cristina Guarda e l'attuale consigliere comunale di Coalizione Civica Dodo Nicolai, 19 uomini e 13 donne, il candidato più giovane ha 25 anni, il più anziano ne ha 83. Ci sono insegnanti, operai, rappresentanti del mondo sindacale, liberi professionisti.

«Il nostro obiettivo - spiega Asproso - è quello di rimettere Vicenza in movimento dopo questi cinque anni di amministrazione Rucco in cui la città è rimasta ferma. Qualche esempio? Il piano degli interventi che cinque anni fa era in scadenza non è stato toccato, il piano del centro storico non è stato approvato dal consiglio. Sulla Tav la linea di Rucco è stata non fare niente».

Si guarda avanti. Alle Comunali di metà maggio. E la cifra di questa lista è chiara. «La sfida più grande è il cambiamento climatico. La tutela dell'ambiente e la lotta all'inquinamento per noi sono una priorità», dice Mattia Stella dei Verdi. «In cima alla nostra agenda ci sono l'inclusione sociale e il lavoro», aggiunge Mattia Pilan di Sinistra Italiana. Mentre Luca Fantò, che è il segretario dei Socialisti, punta l'attenzione sulla «cura e la qualità della vita delle periferie». Tutti e tre sono in lista.

Gli altri? Adriana Carotti, Fabio Cappelletto, Stefania Cerasoli, Luigi Creazzo, Martina Corbetti, Filiberto Dal Dosso, Francesca Disegna, Francesco Di Bella, Evelina Evangelisti detta Gisella, Mirco Di Naro, che è il primo candidato trans nella storia di Vicenza, Silvia Giordani, Massimiliano Giugni, Alessia Iselle, Giancarlo Marsiletti, Lucia Libondi, Andrea Mastrotto, Giulia Oliviero, Massimo Monfardini, Beatrice Peruffo, Marco Pierantoni, Mariangela Santini, Fabio Ongaro, Debora Zuriti, Roberto Plevano, Lorenzo Valè, Paolo Zancan, Isacco Zuffellato. Questa la squadra della lista più a sinistra di una coalizione, di cui fa parte anche il Pd, che tra civiche e Terzo Polo punta invece a conquistare il voto dei moderati.

Troppo eterogenei per stare assieme? «No, non sono preoccupato di questo perché - spiega Possamai - ci siamo confrontati sui temi concreti e abbiamo individuato delle proposte comuni». Anche sulla Tav, argomento su cui la parte più a sinistra ha al proprio interno sensibilità diverse, «è stato trovato un punto di incontro comune lavorando ad una proposta specifica. Direi che, se si parla di compattezza, è più l'area del centrodestra ad essere divisa».

Roberta Labruna

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