VICENZA. «Ieri si è saputo che ci sono questi tre nuovi indagati e probabilmente ci saranno anche, prima o poi, altri sviluppi. Speriamo di poter concludere l’inchiesta entro la prossima primavera perché ci sono ancora tanti passaggi da percorrere, e accertamenti da fare, però stiamo andando avanti e il fatto che si aggiungano altre persone all’elenco, in qualche modo è un riscontro».
Lo ha sottolineato il procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, all’arrivo al vertice con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a Vicenza, sull’inchiesta della Popolare di Vicenza e la notizia dei tre nuovi indagati tra cui il presidente di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato. «In questi giorni - ha spiegato Cappelleri - stiamo chiamando le prime persone sottoposte a indagine e interrogatorio ma finora si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Zonin non è ancora stato chiamato ma lo sarà presto, prima o dopo la pausa estiva, verrà chiamato poi vedremo se intende essere sentito».
Il procuratore capo di Vicenza ha poi evidenziato la necessità «in maniera fatale di decidere di adottare o no delle misure di cautela reale ovviamente se la banca nel frattempo riesce a tacitare tante più posizioni, tanto più ci toglie lo spazio di necessario intervento ma ciascuno segue la sua logica».
E sul trasferimento di beni da parte del presidente Zonin ai famigliari, il procuratore spiega che :«La manovra non è preoccupante perché è sventabile. È chiaro che possono esistere posizioni di prestanome che vengono vinte. Sul fronte civile ci possono essere passaggi più complessi però il cosiddetto "negozio simulato" è sempre una categoria attaccabile», ha concluso.