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L'allarme

Polveri sottili e sigarette, aumentano gli asmatici: nel Vicentino sono 36 mila

di Franco Pepe
Tra i malati almeno la metà sono bambini, anche piccoli, e ragazzi. Il primario avverte: «Non esiste alcun trattamento risolutivo per ora»
Tra le cause che provocano l’asma lo smog e le polveri sottili
Tra le cause che provocano l’asma lo smog e le polveri sottili
Tra le cause che provocano l’asma lo smog e le polveri sottili
Tra le cause che provocano l’asma lo smog e le polveri sottili

Ventimila asmatici nell’Ulss Berica, il numero continua ad aumentare, ed è un fenomeno che preoccupa. Sono il quattro per cento dei vicentini di tutte le età. Fra di loro almeno la metà sono bambini anche molto piccoli e ragazzi. In tutta la provincia a soffrire di asma, nei suoi cinque stadi di gravità dalla forma intermittente a quella più grave, sono circa 36 mila persone

I malati veri potrebbero essere molti di più

«Ma è solo l’iceberg. È molto di più il sommerso rispetto a quanto effettivamente emerge», dice il primario di pneumologia del San Bortolo Giuseppe Idotta, un esperto di questa malattia cronica complessa per la quale non esiste oggi alcun trattamento risolutivo ma con cui si deve convivere. Insomma, i malati veri potrebbero essere parecchi di più, forse anche quattro/cinque volte di più delle cifre ufficiali, fino al 15-20 per cento dell’intera popolazione. Al primo posto fra le cause l’esposizione al fumo di tabacco, anche a quello passivo. Ma incide molto anche l’inquinamento ambientale, sia in ambienti chiusi che all’aperto (dalla polvere agli acari, dal particolato ai pollini), da insetti e animali domestici (cani e gatti), dalla presenza di muffa nell’ambiente in cui si vive, da un eccesso di umidità, da un basso peso alla nascita, dalla presenza di infezioni polmonari che si manifestano precocemente. 

Diagnosi difficoltosa

E Vicenza, con il suo alto tasso di smog e polveri sottili, è città ancora più a rischio. «È una malattia anche subdola, i sintomi appaiono spesso sfumati - spiega il primario - e questo rende la diagnosi più difficoltosa. C’è chi può avere semplici colpi di tosse, chi dinanzi al fumo di sigarette o quando ci sono improvvisi sbalzi di temperatura avverte un po’ di catarro. C’è chi facendo uno sforzo fisico maggiore sente il respiro sibilante, un senso di costrizione toracica e tosse. Rimane il fatto che questa patologia è sotto-diagnosticata e non ben trattata dal paziente. Per questo diventano determinanti la misurazione dell’asma con la spirometria e le terapie». Il problema è che, durante gli attacchi, che possono essere improvvisi o graduali, peggiorano i sintomi e la funzionalità respiratoria. Anzi, se non si interviene in modo adeguato, le conseguenze possono essere molto pesanti, in qualche caso addirittura fatali, ma, per fortuna, l’aver individuato nell’infiammazione cronica il punto chiave della patologia, ha portato a preziosi risultati a livello diagnostico e nel trattamento dell’asma. Le variabili sono diverse, precisa il primario.

Asma, i primi sintomi

«Lasciando l’asma di natura professionale legata all’uso di collanti e mastici al lavoro, questa malattia si manifesta in larga percentuale in età infantile e giovanile. Spesso sono bambini figli di genitori allergici a certe sostanze, muffe o pollini, o fumatori, oppure neonati cagionevoli di salute che sotto il primo o secondo anno di vita vanno incontro a bronchiti o bronchioliti, o anche ragazzini che soffrono di riniti ripetute. Sono queste fra le principali condizioni che possono scatenare l’asma. Le prime avvisaglie compaiono fra i tre e i quattro anni». 

La giusta terapia

«Importante - spiega ancora il dottor Idotta - è la terapia giusta». «Dopo la spirometria, il test alla metacolina che serve a valutare la presenza di iperattività delle vie aeree, o anche una maggiore sensibilità dei bronchi a determinati stimoli, ed altri esami specifici, il farmaco fondamentale è il cortisonico per via inalatoria da solo nella fase iniziale oppure associato a un broncodilatatore a lunga durata. Poi, man mano che l’asma si aggrava si introducono altre classi di farmaci». Per l’asma grave che obbliga a ricorrenti ricoveri in ospedale si propongono, inoltre, farmaci biologici che vanno ad interrompere la catena dell’infiammazione allergica e possono cambiare in modo radicale la qualità della vita. Si tratta di medicinali molto costosi. «Il trattamento può costare fino a 30 mila euro. Ma i vantaggi – dice Idotta – sono notevoli».

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