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Severi sì, ma non violenti. Genitori assolti, non hanno maltrattato i figli

Due genitori erano accusati di aver alzato le mani sulla figlia: la procura aveva chiesto 3 anni a testa. In aula un’altra verità

Non avevano maltrattato la figlia. Il giudice Lunardon li ha assolti, perché il fatto non sussiste, nonostante la procura avesse sollecitato una condanna a tre anni di reclusione a testa. Due genitori, difesi dagli avv. Luca Segalla e Alberto Petrin, sono usciti a testa alta dal tribunale, anche se la loro vita è stata segnata. Se la figlia che li accusava, infatti, è già tornata da tempo - non appena diventata maggiorenne - a casa con loro, i due figli più piccoli sono ancora in una comunità e i genitori li vedono, in forma assistita, soltanto di quando in quando...

La coppia di genitori doveva rispondere di maltrattamenti

La coppia doveva rispondere di maltrattamenti pesantissimi: aggressioni verbali e anche fisiche che, secondo l’accusa, avvenivano sistematicamente. A mettere in atto questi comportamenti violenti, secondo la procura, erano stati i genitori di una ragazzina, all’epoca dei fatti minorenne; mamma e papà, sono originari dell’Europa dell’Est (di loro omettiamo di riportare le generalità a tutela dei ragazzi che non hanno ancora compiuto 18 anni) che da molti anni abitano a Valdagno. 

La ricostruzione della procura

In base a quanto era stato ricostruito nel corso dell’inchiesta della procura, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri, i maltrattamenti nei confronti della figlia sarebbero continuati da parte dei suoi genitori sino alla fine di aprile di tre anni fa. Gli episodi che venivano contestati alla coppia erano molto pesanti. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero trattato la minorenne «sminuendola e offendendola con epiteti (alcuni dei quali irripetibili) picchiandola sistematicamente». Botte che, stando al capo d’imputazione, avrebbero costretto la ragazzina a numerose assenze scolastiche fino a quando avrebbe chiesto aiuto ai propri insegnanti. Un passo che la giovane avrebbe compiuto tra l’altro con grande difficoltà visto che i genitori l’avrebbero minacciata di farle del male nel caso in cui avesse parlato con persone estranee alla famiglia di quanto accadeva tra le mura di casa. 

La diversa verità emersa in aula

In realtà, in aula è emersa una diversa verità. E cioè che i genitori erano sì rigidi e severi, ma non avevano mai alzato le mani; erano impositivi, ma mai violenti; il padre, che aveva combattuto nella guerra dei Balcani, negli anni Novanta, non accettava moine, ma non era mai trasceso. Dopo la segnalazione dell’insegnante, erano scattati in parallelo le indagini dei militari e gli accertamenti dei servizi sociali, che avevano portato in breve ad allontanare non solo la ragazzina, ma anche i suoi fratelli più piccoli dai genitori.

I figli minori sono stati portati via ai genitori

E se lei, compiuti 18 anni, a processo in corso, era voluta tornare a vivere con loro, gli altri sono ancora fuori casa e non si sa quando torneranno a vivere con i famigliari. In tribunale i genitori si sono difesi con decisione, e i loro legali hanno rimarcato le difficoltà linguistiche della figlia, quando venne sentita, tanto che le sue dichiarazioni sarebbero state in parte incomprese. Per il giudice, mamma e papà vanno assolti.

Diego Neri

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