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VALDAGNO

Amuleti e scongiuri
Così la paura è indolore

Ben 510 studenti impegnati negli istituti cittadini e di Recoaro Per affrontare le prove ci si affida a bracciali e oggetti portafortuna
Silvia Poggiani. L.CRI.
Silvia Poggiani. L.CRI.
Silvia Poggiani. L.CRI.
Silvia Poggiani. L.CRI.

Luigi Cristina
Un esercito di oltre mezzo migliaio di studenti, ieri ha iniziato le prove per la maturità. Tra istituti superiori di Valdagno e di Recoaro, in tutto sono 510 i ragazzi sotto sgobbo. Una prima prova filata liscia, ma che non è stata affrontata da 21 ragazzi non ammessi alla prova di Stato. E tra chi, invece, la deve affrontare spopolano amuleti e scongiuri.
All'Itis i ragazzi che sciamano sulla scalinata d'ingresso, piuttosto che parlare del tema appena concluso si preoccupano di condensatori e di quello che si troveranno davanti nella prossima tappa.
Cristiano Bernardi della 5C1 spiega: «Non abbiamo mai studiato Quasimodo e l'analisi del testo, quindi, è stata esclusa». Alessio Massignani della 5E1 è l'unica voce fuori dal coro tra i ragazzi intervistati: «Ho scelto il saggio breve su “Le nuove responsabilità dell'uomo, dai cambiamenti climatici alla crescita demografica"». All'Istituto tecnico commerciale “Luzzatti”, Susanna Guiotto si è affidata «a un simbolo magico disegnato sul polso» e Marianna Santagiuliana che ha sfoderato il suo braccialetto portafortuna racconta che «c'è ansia per la prova di economia e per la terza prova: tante materie e poco tempo per svilupparle».
Valentina Facchin ha scelto di parlare «del cambiamento del concetto di dono, con le persone che considerano solo il “do ut des” e non l'atto fine a se stesso». Al liceo “Trissino”, linguistico, Giulia Longo, Silvia Cornale e Carlotta Fanton della 5LA hanno scelto rispettivamente l'analisi del testo di Quasimodo, la tecnologia ed il saggio breve sul dono.
«Le tracce erano fattibili, in particolare l'analisi del testo su un autore affrontato in classe - spiegano - Non siamo preoccupate per la seconda prova di comprensione del testo, ma la terza prova un po' ci spaventa». Non è mancato qualche gesto rituale dettato dalla scaramanzia, anche tra gli altri studenti.
Silvia Poggiani del Liceo “Trissino”, classico, ha scelto la traccia della violenza-non violenza: «Per l'occasione ho indossato la mia maglia portafortuna sulla quale è raffigurato un panda».
Vittoria Rasia del linguistico ha optato per “Il dono” e prima di consegnare l'elaborato dice di «aver baciato il foglio, un gesto porta fortuna che mi auguro mo porti bene per l'esito finale della prova».
Anche Sofia Greco sempre del linguistico ha deciso di misurarsi su “Il dono”, mentre al liceo scientifico Sara Gecchele ha scelto l'ambito tecnico-scientifico, a sua modo di vedere «il più fattibile».
Sempre allo scientifico Davide Traforti ha svolto il tema della periferia, lo stesso di Gaia Stamilla del linguistico mentre Giovanni Peserico dello scientifico ha optato per la traccia su violenza-non violenza: «Una prima prova per un esame che rappresenta un passo importante per la nostra vita - spiegano- Noi ce l'abbiamo messa tutta; speriamo di superare questo ostacolo» .

Karl Zilliken

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