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NEL VICENTINO

Sparatoria a Fara Vicentino, l'uomo è un 28enne marocchino: avrebbe urlato «Allah akbar»

Il ragazzo, morto nel conflitto a fuoco, ha rubato la pistola a un carabiniere e ha iniziato a sparare, ferendo gravemente un agente della polizia locale accorso a dare man forte ai militari del 112. L’agente ferito, Alex Frusti, 41 anni, è trasportato in ambulanza all’ospedale di Santorso e operato. Un proiettile gli ha perforato un polmone, un altro lo ha ferito a un piede e il terzo lo ha attinto a un polpaccio. È ricoverato in terapia intensiva, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Carabinieri e Suem in via Crosara FOTOSERVIZIO STUDIO STELLA
Carabinieri e Suem in via Crosara FOTOSERVIZIO STUDIO STELLA
Carabinieri e Suem in via Crosara FOTOSERVIZIO STUDIO STELLA
Carabinieri e Suem in via Crosara FOTOSERVIZIO STUDIO STELLA

Ha rubato la pistola a un carabiniere e iniziato a sparare, ferendo gravemente un agente della polizia locale accorso a dare man forte ai militari del 112. Tra un colpo e l’altro, esplosi a poca distanza dalle case in via Crosara, linea di confine tra i Comuni di Fara e Breganze, alcuni testimoni lo hanno sentito urlare «Allah akbar» («Dio è il più grande»). Alla fine Soufiane Boubagura, 28 anni, cittadino marocchino residente ufficialmente in provincia di Salerno, è stato ucciso nel conflitto a fuoco con le forze dell’ordine. L’agente ferito, Alex Frusti, 41 anni, è trasportato in ambulanza all’ospedale di Santorso e operato. Un proiettile gli ha perforato un polmone, un altro lo ha ferito a un piede e il terzo lo ha attinto a un polpaccio. È ricoverato in terapia intensiva, ma non sarebbe in pericolo di vita. Al momento, i medici del reparto non hanno ancora sciolto la prognosi. 

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La corsa a piedi nudi

La dinamica è ancora all’esame degli inquirenti. A coordinare le indagini, svolte dai carabinieri del nucleo investigativo, è il sostituto procuratore Cristina Carunchio. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, circa un’ora prima del conflitto a fuoco il cittadino marocchino era stato visto correre scalzo per le strade di Mason di Colceresa. Indossava una tunica nera con ricami di color oro e pronunciava frasi in arabo. Chi lo ha incrociato ha avuto l’impressione che pregasse. Una scena inusuale che qualche automobilista ha deciso di immortalare con il cellulare condividendo poi il filmato sui social. Durante la propria corsa, apparentemente senza una meta, Boubagura avrebbe danneggiato alcune automobili in sosta. Tant’è che uno dei proprietari ha dato l’allarme al 112 per chiedere di intervenire. 

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Il rintraccio

Ricevuta la segnalazione, la centrale operativa della compagnia di Thiene ha dirottato in zona una pattuglia del radiomobile. Attorno alle 11 i carabinieri ha intercettato la persona immortalata nei video in via Crosara, esattamente al confine tra i territori comunali di Fara Vicentino e Breganze. L’equipaggio del 112 ha tentato di fermare il magrebino, che ha dato subito in escandescenze e tentato di aggredire i militari. Uno di loro ha dunque estratto il taser, la pistola a impulsi elettrici in dotazione alle forze dell’ordine. Pare che i dardi abbiamo raggiunto Boubagura senza però metterlo fuori gioco. Al momento, non è chiaro come sia stato possibile. 

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Il furto della pistola

Il cittadino nordafricano, forse sotto l’effetto di qualche sostanza, sarebbe saltato addosso a uno dei membri dell’equipaggio e, durante la violenta colluttazione, è riuscito a rubargli la pistola d’ordinanza. È ancora da verificare se lo straniero l’abbia estratta dalla fondina oppure strappata dalle mani del militare. A quel punto Boubagura avrebbe tentato di sparare, ma in un primo momento non ci sarebbe riuscito. Poi, però, avrebbe capito come armare l’arma semiautomatica e ha cominciato a fare fuoco contro i militari del radiomobile che sarebbero schizzati dietro all’auto di servizio per mettersi al riparo. Una pattuglia della polizia locale Nordest Vicentino stava percorrendo via Crosara proprio in quel momento. L’equipaggio del 112 avrebbe chiesto il loro aiuto. Frusti e il suo collega sono dunque usciti dall’abitacolo per dare una mano. 

Il conflitto a fuoco

Il magrebino avrebbe svuotato l’intero caricatore in direzione delle forze dell’ordine. Carabinieri e agenti della polizia locale si sono sparpagliati e hanno risposto al fuoco. Sentendo le raffiche di colpi che provenivano dalla strada, i residenti, terrorizzati, si sono barricati nelle loro case. Alcuni passanti, che oltre alle esplosioni hanno riferito di aver sentito l’esagitato urlare più volte la frase «Allah akbar», si sono invece messi a correre nella direzione opposta agli spari per evitare di essere colpiti. Durante il conflitto a fuoco il cittadino marocchino si sarebbe gettato nel piccolo fossato a lato della strada per tentare di ripararsi e avrebbe svuotato l’intero caricatore. Boubagura avrebbe fatto dunque fuoco quindici volte, soprattutto in direzione dell’agente Frusti, prima di cadere sotto i colpi dei carabinieri. 

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I soccorsi

Allertata dai militari, la centrale operativa del Suem ha dirottato in via Crosara medico e infermieri. I soccorritori sono arrivati a sirene spiegate. Per il cittadino nordafricano non c’era nulla da fare. Il personale del 118 ha invece trasportato con la massima urgenza l’agente della polizia locale ferito all’ospedale Alto Vicentino. Frusti è stato portato in sala operatoria. L’intervento è stato eseguito dall’equipe guidata dal dottor Giuseppe Portale, direttore della chirurgia generale. Il polmone sinistro è stato danneggiato dal proiettile, che non ha fortunatamente colpito l’aorta per questione di centimetri. Le ferite al piede è al polpaccio sono invece superficiali. Al termine dell’operazione, Frusti è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva, diretto dal dottor Luigi Ongaro. La prognosi è riservata, ma le condizioni del paziente sono stabili; respira autonomamente ed è cosciente. Oggi sarà sottoposto a ulteriori controlli per monitorare le sue condizioni. Domani l’autopsia sul nordafricano.

Le indagini

In via Crosara si sono precipitati i carabinieri del nucleo investigativo, le pattuglie delle vicine stazioni, altri equipaggi della polizia locale Nordest Vicentino e i detective della squadra mobile della questura. Sono accorsi il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe Moscati e il pubblico ministero Carunchio. Il vice brigadiere che avrebbe colpito il marocchino è sottoposto ad indagine per omicidio colposo. La zona è stata delimitata con nastri bianchi e rossi per permettere agli inquirenti di raccogliere il maggior numero possibile di elementi. I militari hanno lavorato per ore, contrassegnando i numerosi bossoli d’arma da fuoco rimasti sull’asfalto, con l’obiettivo di ricomporre tutti i tasselli del puzzle. Resta da chiarire anche il movente. Boubagura non aveva documenti ed è stato identificato solo diverse ore dopo, con l’arrivo della sorella sul posto. Il cittadino marocchino, in possesso di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro rilasciato dalla questura di Salerno, pare si fosse trasferito nel Vicentino da circa un anno. Dai primi accertamenti, sembra che non avesse legami con il radicalismo islamico. 

 

 

Valentino Gonzato

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