«È proprio vero che quello che non succede per una vita intera accade con un annuncio del mio amico Alberto. Sono commosso, penso di credere da questa sera che Babbo Natale esiste». L’audio che arriva da don Marco Pozza non lascia dubbi: qui c’è in gioco il suo incontro con Laura (Pausini!).
Il messaggio di risposta è diretto e lui conferma: «Sono andato a “La vita in diretta” per presentare il mio ultimo libro “Ognuno fa il fuoco con la legna che ha” dal mio amico Alberto Matano, quello per cui mi hanno massacrato quando gli ho fatto gli auguri perché si sposava con il suo compagno». E lì è accaduta la magia. Verso la fine del programma, a cui hanno partecipato Gene Gnocchi, Elenoir Casalegno e Rita Rusic, davanti a qualche milione di italiani il conduttore ha ricordato che il sogno di don Marco è incontrare Laura Pausini.
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Il messaggio a Laura
Il parroco del carcere di Padova l’aveva “confessato” a maggio, scrivendo una lettera a Babbo Natale. Una richiesta un tantino fuori stagione, ma i panni di Babbo Natale questa volta li ha indossati il conduttore: ha mandato un messaggio a Laura, che sembra stesse guardando il programma e ha ascoltato il prete quando ha detto: «Laura è la mia cantante preferita ha accompagnato la mia giovinezza (aveva 14 anni quando si è fatta notare al debutto a Sanremo con “La solitudine”) e ogni volta che vado in una stazione penso a Marco che se n’è andato via».
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La risposta
Ed ecco la magia: Laura ha risposto «Salutami don Marco, spero di incontrarlo presto». «Questo incontro - chiarisce - non ha a che fare con la felicità della mia vita ma con la mia contentezza sì. Da questo ho dedotto due cose: ci sono persone che non solo sanno gioire della felicità degli altri ma, se possono, si prestano per fargliela vivere. Alberto dice che l’ha fatto per quello che gli ho insegnato. Non credo di avergli insegnato chissà che, ma se nel mio piccolo l’ho aiutato a usare un pizzico di misericordia nel raccontare un delitto è già tanto».
E poi lo stupore che può vivere anche un prete di 44 anni: «Dentro di me c’è ancora un bambino e sono tornato a credere nella magia di Babbo Natale: mi ha insegnato però che bisogna saper aspettare».
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