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Malo

Un ciclista accusa un malore e viene salvato dalla Croce rossa

Provvidenziale l’intervento di un mezzo di Thiene che si trovava poco lontano. L’uomo di 60 anni ha ripreso conoscenza subito

Arresto cardiaco a Malo, un uomo salvo grazie al pronto intervento di un’ambulanza della Croce rossa di Thiene che si trovava casualmente poco distante. «Un vero miracolo». Un sessantenne del luogo è stato colto da un malore mentre, in sella alla sua bicicletta, stava percorrendo una laterale del centro sportivo il Molinetto. All’improvviso si è accasciato a terra privo di sensi. Erano da poco passate le 11 di domenica. L’uomo probabilmente si è reso conto di non stare bene e si è fermato sul lato della strada prima di perdere i sensi.

Ciclista soccorso da un passante che avverte il 118

Il primo a soccorrerlo è stato un passante che ha lanciato immediatamente l’allarme al 118. Ma l’ambulanza dei volontari della croce rossa di Thiene era già nei paraggi e, grazie al tempestivo uso del defibrillatore, gli operatori volontari sono riusciti a rianimarlo e a salvargli la vita.
«L’ambulanza del Suem era impegnata con il trasporto urgente di un’anziana all’ospedale», spiega Michele Antonio Michelon, presidente della Croce Rossa di Thiene. «Il nostro equipaggio era a supporto per l’intervento quando è arrivata la chiamata. Ed è stato provvidenziale. Questo ha permesso di valutare subito le condizioni dell’uomo che al nostro arrivo era incosciente. Per rianimarlo è bastata una sola scossa con il defibrillatore, poi i volontari hanno proseguito con il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei medici dell’ambulanza che lo hanno preso in carico e portato all’ospedale di Santorso. È stata una gran fortuna per quell’uomo che fossimo nei paraggi perché se l’ambulanza fosse partita dall’ospedale, forse sarebbe arrivata troppo tardi».

Decisivo l'uso del defibrillatore

La buona sorte ha aiutato il ciclista che, poco dopo essersi ripreso, con i volontari presenti, aveva ripreso a parlare. «Era cosciente e dialogava perfettamente. Possiamo parlare di “rianimazione senza deficit”. Non sappiamo cosa abbia sentito, ma lo abbiamo trovato a terra privo di sensi. Non aveva lividi, segno che deve essersi fermato e steso. Un malore e non un incidente insomma. È stato defibrillato in pochi minuti. Un’aritmia maligna che si risolve con il defibrillatore, ma può evolvere in asistolia, che comporta il blocco della circolazione sanguigna. Una situazione che porta alla morte in brevissimo tempo se il paziente non viene rianimato. Sono questi i minuti in cui un defibrillatore può fare la differenza».

Rubina Tognazzi

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