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SCHIO

L’appello al sindaco che verrà. «Questa è la Schio che vorremmo»

Dalla sicurezza al turismo, passando da sanità e viabilità. Le categorie chiedono impegni a chi si insedierà in municipio
A Schio sono molte le aspettative delle categorie economiche in materia di viabilità commercio, sanità e turismo
A Schio sono molte le aspettative delle categorie economiche in materia di viabilità commercio, sanità e turismo
A Schio sono molte le aspettative delle categorie economiche in materia di viabilità commercio, sanità e turismo
A Schio sono molte le aspettative delle categorie economiche in materia di viabilità commercio, sanità e turismo

Il sindaco di una città, ma un punto di riferimento per un intero territorio. Sono concordi, le categorie economiche di Schio, nel vedere il primo cittadino scledense come figura cardine per tutto l’Alto Vicentino. Una visione che dovrà essere confermata dal nome che uscirà dalle urne a giugno, per un impegno su temi quali la viabilità, la sicurezza, il welfare, la sanità, la formazione, il turismo.

Confindustria

«Il nuovo sindaco di Schio dovrà mantenere e sviluppare ulteriormente un dialogo con tutti i 32 comuni dell’Alto Vicentino», sottolinea Silvia Marta, presidente del raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza. «Se vogliamo dare a questo territorio la luce e l’importanza che si merita, dovranno essere messi da parte i campanilismi e il sindaco di Schio deve essere il primo a fare questo passo».

Gli Industriali chiedono al futuro primo cittadino di porre la propria attenzione sulla scuola, sulle infrastrutture, sulla salute, sul sociale. «Innanzitutto deve continuare la collaborazione tra aziende, scuole pubbliche e amministrazione comunale per progettare e realizzare laboratori didattici condivisi tra gli istituti tecnici, soprattutto per formare il personale che servirà, in futuro, alla nostra zona», spiega la presidente Marta. «È necessario proseguire poi con le sinergie con gli Its del territorio e anche con progetti di formazione per l’integrazione degli immigrati: i Salesiani stanno proponendo, a livello nazionale, un progetto per la formazione di tecnici nei Paesi di origine, con gli emigranti che quindi potrebbero arrivare qui già con un lavoro. E per questi immigrati serviranno degli alloggi».

Per quanto riguarda la infrastrutture, gli Industriali plaudono alla Pedemontana; ora, però, serve uno sbocco a nord e non solo. «Il prolungamento dell’A31 sarebbe la soluzione migliore, ma andrebbe bene anche la Valsugana», continua la presidente degli Industriali dell’Alto Vicentino. «Il nuovo sindaco di Schio dovrà poi continuare a lavorare al completamento della variante alla sp 46, considerando anche i tratti di Malo e Isola, proseguendo con un dialogo affinché questa provinciale ci porti a Vicenza in un tempo minore. Si continui poi il lavoro sul collegamento tra Schio, Zanè, Thiene, Marano verso l’autostrada e si porti a termine quello tra il casello dell’A31 e la Nuova Gasparona. Bisogna poi lavorare sul collegamento elettrificato su rotaia con Vicenza, perché dobbiamo essere più veloci e attrattivi».

Ci sono poi i temi della salute, della sicurezza, del sociale. «Abbiamo lavorato per l’ospedale di Santorso con la creazione della Fondazione Fabbricare Salute e vorremmo che la collaborazione con le amministrazioni del territorio continuasse», sottolinea la presidente Marta. «Vorremmo che i sindaci del distretto 2 dell’Ulss 7 fossero responsabilizzati per tener uniti gli intenti per l’ospedale, anche trovando nuovi alloggi per i medici. Sul fronte della sicurezza, bisogna proseguire con la promozione di un nuovo commissariato di polizia, mentre per il sociale chiediamo di proseguire la collaborazione con le amministrazioni per i servizi alle famiglie, ai giovani, a quanti hanno genitori anziani da assistere. Siamo pronti poi a collaborare nella lotta all’inquinamento, con politiche sulla mobilità e, ad esempio, supportando il progetto del teleriscaldamento in zona industriale».

Confartigianato 

«Un comune importante come Schio deve diventare capofila di un territorio e in tal senso deve avere la capacità di creare servizi condivisi», sottolinea Gaetano Rossi, presidente del raggruppamento di Schio di Confartigianato Vicenza. «Enti come le Ipa, la città metropolitana, sono strumenti che vanno approfonditi e portati a termine. Sul fronte delle infrastrutture, la Pedemontana determinerà nuovi scenari, ma bisogna anche riuscire ad arrivare velocemente al casello. Stiamo procedendo, poi, con la progettazione della variante alla sp 46 ma serve anche uno sbocco a nord, per andare in questa direzione in maniera sicura e veloce. E lo sbocco a nord dell’A31, per noi, significa arrivare a Trento, non a Rovereto».

Il presidente degli artigiani scledensi punta l’attenzione anche sugli insediamenti produttivi. «Noi siamo per un consumo del suolo pari a zero; credo che il recupero di strutture pubbliche o private, nelle aree industriali e artigianali, sia un passaggio importante, a partire dalle due aree ex Lanerossi, quella in zona industriale e quella alla Fabbrica Alta. Il problema delle aziende, oggi, è quello di trovare personale ed è determinato anche dalla denatalità: bisogna quindi dare un aiuto alle coppie giovani, ad esempio intervenendo sui costi degli asili nido. Un altro aspetto consiste nell’attrarre tecnici e altre figure da fuori, ma per fare questo bisogna fornire loro servizi per la famiglia, una viabilità adeguata, sicurezza».

Confcommercio

«Abbiamo a cuore un’attenzione particolare sui progetti che sono sulla strada della fattibilità, come la Destra Leogra, che ci auguriamo possa essere portata a termine, e riconosciamo l’importanza di un collegamento per la Nuova Gasparona, per la Pedemontana, della variante alla sp 46», specifica Guido Xoccato, presidente del mandamento di Schio. «Chi andrà ad amministrare Schio, ma non solo, dovrà fare un ragionamento anche sul prolungamento dell’A31 verso nord. Speriamo poi che l’attenzione resti sempre alta affinché l’ospedale di Santorso rimanga una struttura di eccellenza».

Il presidente dei commercianti scledensi tocca diversi temi “caldi” per la città ma non solo. «Per noi la stazione dei treni deve rimanere dov’è - continua - ma allo stesso tempo capiamo che la linea ferroviaria debba essere migliorata. Quindi, piuttosto di perdere l’elettrificazione della linea Schio-Vicenza, piuttosto di dover aspettare anni per trovare una soluzione, siamo disposti a ragionare su una progettualità che sia sostenibile dal punto di vista dei costi. Teniamo molto, poi, alle aree collinari, dove si è sviluppato un turismo di nicchia. Ci aspettiamo che il futuro sindaco abbia un occhio di riguardo per il centro, non esclusivamente dal punto di vista commerciale - continua Xoccato - ma anche per la socialità. E la chiusura del centro alla viabilità non ci potrà essere fino a quando non sarà concreta la possibilità di un attraversamento diverso. Chiederemo un impegno per i parcheggi, magari con la prima mezz’ora di sosta gratuita, e sgravi fiscali per i negozi nelle aree più svantaggiate. Bene, poi, per il nuovo progetto dell’area ex Lanerossi, ma è importante trovare una ricollocazione anche per la Fabbrica Alta. Infine, speriamo proseguano i due corsi universitari, magari facendo entrare Schio nel progetto Erasmus, perché gli studenti portano vivacità in città, e chiediamo un’attenzione massima all’urbanistica, per scongiurare l’arrivo di grandi strutture di vendita e il consumo di suolo e favorire, anche dal punto di vista residenziale, una progettazione sostenibile ed equilibrata».

Matteo Carollo

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