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Arsiero

Rottura con il suo sindaco e ora Mattielli corre da solo

Il, vice di Cristina Meneghini strappa e si candida da rivale

«Un sindaco deve vivere il paese. Deve uscire dal palazzo e stare in mezzo alla sua gente, sentire le esigenze, conoscere i bisogni, andare in casa delle persone, non pretendere che siano loro a recarsi in municipio». Simone Mattielli, 46 anni, impresario edile, già vicesindaco nel quinquennio 2019-2024, attuale vicepresidente dell'Unione montana "Alto Astico", ha deciso di candidarsi a primo cittadino. La sua discesa in campo segue quella di Tiziana Occhino e, probabilmente, non sarà l'ultima candidatura in vista delle prossime elezioni, vista la spaccatura avvenuta nell'ormai ex maggioranza consiliare, di centro-destra, guidata da Cristina Meneghini.

In attesa di sapere gli sviluppi Mattielli ha deciso di uscire allo scoperto.«Ci sono parecchie cose che non mi sono piaciute nell'esperienza fatta. Fra queste, le difficoltà di convivenza all'interno del gruppo di maggioranza; la mancanza di coinvolgimento della cittadinanza in questioni importanti, quali le discusse soluzioni adottate per il pericoloso incrocio della Vigneta, con decisioni subite e non partecipate; lo scambio di confini con Laghi. Si doveva e si poteva fare meglio, nei progetti, nei lavori fatti. Nelle decisioni importanti occorre far partecipi i cittadini. È quanto prometto di fare.

Quali sono le motivazioni che l'hanno spinta a prendere tale decisione?
Amo il mio paese, dove ho sempre vissuto, dapprima nella frazione di Scalini, poi in zona residenziale. Questo mi ha fatto capire sia le esigenze di chi abita nelle stupende vallate che abbiamo, e di chi risiede nel capoluogo. Non potevo rimanere assente. In questi 5 anni ho imparato molto a livello amministrativo. Rispetto agli inizi, ho maturato un'esperienza di crescita, e ho capito che potrei essere un sindaco che andrà di casa in casa, che cercherà di dare risposte concrete, che agirà in sinergia sia con gli abitanti che con la mia squadra. Lei era leghista.

Ora, la sua compagine da che parte sta?
Sì. È vero, nel 2019 avevo la tessera della Lega. Ma poi l'ho abbandonata, perché, a livello locale, non ha senso. Ecco perché la mia lista è autenticamente civica, senza alcun simbolo di partito. Le persone che mi affiancano vivono tutte ad Arsiero, sono legate dalla comune volontà di lavorare per il bene del paese.

Quali sono i punti cardine del vostro programma?
Nel sociale vogliamo sostenere le famiglie, e le loro esigenze, sviluppare ancor più il ruolo della casa di riposo, migliorare i servizi agli anziani, sposando in pieno il maxiprogetto della Montana. Punteremo sul turismo, che deve diventare indotto economico e fonte di prospettive lavorative, anche grazie al collegamento dell'ambito sciistico de Le Fratte con le piste dei Fiorentini, con la valorizzazione delle nostre malghe e interventi mirati per preservare i pascoli. Le opere pubbliche saranno migliorate, con soluzioni per moderare la velocità del traffico e l'acquisto di case fatiscenti e abbandonate, riconvertite a nuovi usi. Investiremo sulle fonti rinnovabili. Le associazioni, un vero tesoro per Arsiero, saranno ancor più sostenute nelle loro iniziative. Ora avanti tutta. Con coraggio e onesta».

Giovanni M. Filosofo

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