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Schio

Anziani, urgono posti letto. La proposta: «Sfruttiamo l’ex ospedale di Schio»

La proposta di Sola, presidente de La Casa: «I nostri spazi sono tutti occupati e ci sono 450 persone in attesa»

Di buono c’è che il bilancio previsionale 2024 per la Casa è stato approvato con una perdita limitata a 300 mila euro (nel 2022 era un milione, l’anno scorso di 429 mila e si chiuderà in pareggio), ma questo non comporterà un rincaro delle rette. Il brutto è che tutti i posti sono occupati e ci sono quotidiane richieste di ingresso che non possono essere soddisfatte.

Sono 450 le persone in lista d'attesa nell'Ulss7

Nella graduatoria dell’Ulss 7 ci sono 450 persone in lista d’attesa, la maggioranza con punteggi non sufficienti per ottenere l’impegnativa di residenzialità dalla Regione, necessaria per aiutare le famiglie a pagare la retta. È tutt’altro che roseo il futuro che aspetta una generazione destinata ad aumentare e non lascia intuire niente di buono una ricerca di Fondazione Think Tank sul futuro dei Grandi Anziani: fra 10-15 anni l’assistenza e la cura rischiano di diventare un’emergenza perché diverranno vecchi i nati nella stagione del “baby boom”. Beppe Sola, da 8 anni presidente de La Casa è convinto che «L’invecchiamento della popolazione, per i prossimi vent’anni ci darà qualche problema». Poi, una volta estinta la generazione dei “boomer” «Si tornerà ad una situazione più tranquilla e il calo demografico si farà sentire, ma servono scelte strategiche».

Non aiutano i parametri e i punteggi minimi regionali

Sicuramente non aiuta, sottolinea Sola «il fatto che siano stati modificati (a livello regionale) i parametri e i punteggi minimi per l’ingresso in struttura e che le famiglie siano ora obbligate a farsi carico dell’assistenza di parenti spesso affetti da patologie cognitive, come l’Alzheimer, che richiedono un impegno costante ed una preparazione specifica e che possono minare l’equilibrio domestico e familiare». 

Le cure a domicilio l'unica strada per il futuro

Se le cure a domicilio sembrano essere l’unica strada percorribile da un punto di vista umano e relazionale, Sola fa presente che «rischiano di diventare onerosissime. Per soddisfare il bisogno futuro degli anziani - la proposta - credo sia necessario creare nuovi posti letto nelle Rsa di tutta la regione. Per quanto riguarda la nostra zona, si potrebbe pensare a riadattare strutture esistenti, in parte pure l’ex ospedale de Lellis, creando sinergie con la vicina Casa per la gestione del personale e dei pasti».

Necessarie nuovi luoghi di aggregazione per gli autosufficienti

Per gli anziani ancora autosufficienti «è necessario creare nuovi luoghi di aggregazione e socialità, tipo la Filanda o il San Francesco». Quanto a la Casa «Stiamo inaugurando il “nucleo Rosa” al Baratto, con una quindicina di posti protetti. Un investimento da 250 mila euro con l’inserimento anche di strumenti dell’intelligenza artificiale». Un intervento reso possibile grazie ai contributi di una Fondazione bancaria, del Comune e del Lions Club per l’acquisto di letti motorizzati. Il sogno resta la costruzione della Casa dell’Alzheimer, con 40 posti, che richiede un investimento di 6 milioni.

 

Marialuisa Duso

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